“Prove me wrong”: centrare un obiettivo da 200 metri di distanza è alla portata di un ventiduenne senza un addestramento approfondito?
E se il complottista che è in noi stavolta ha proprio sbagliato mira, forse conviene far parlare direttamente i fatti.
Charlie Kirk è un martire per alcuni, uno che se l’è cercata per altri, ma se il suo omicidio è voluto da qualcuno, il teorema del colpirne uno per educarne cento non può essere escluso a priori dalla discussione.

Le persone intelligenti fanno paura a quelle potenti“: a più riprese si è parlato negli ultimi giorni del colore politico e delle idee propalate da Kirk, che aveva fatto anche un format per essere smentito civilmente.
Il dialogo civile ha da tempo abbandonato social e TV, dove è ormai una chimera in mezzo a soggetti che parlano tra sé e sé con il solo obiettivo di annichilire l’avversario a qualunque costo.
Poco importa che quelli che predicano la tolleranza si diano alla pazza gioia per l’eliminazione di qualcuno. Poco importa che chi parla di onore, dopo la morte di Kirk, parli anche di vendetta: si è disposti a cadere nelle più palesi contraddizioni pur di avere la testa dell’avversario, in un clima che è frutto di una polarizzazione ormai tossica e lontana dal concetto di realtà.

Se però non si mette neppure in discussione che il 22enne dello Utah che ha premuto il grilletto abbia avuto molta fortuna – o un addestramento professionale – la ricerca della realtà diventa un’utopia.
Tyler Robinson è il classico fanatico politico da college, che l’alibi sia questa è perfettamente plausibile: il ragazzo che all’improvviso è impazzito rappresenta una trama non certo rara nel mondo della cronaca politica, pertanto difficile da confutare. Poi c’è lo sparo: preciso, lontano, un solo tentativo. Causato da vento a favore, se non da una mano esperta. E quando c’è un esperto, di solito c’è una richiesta.
“Charlie Kirk sapeva parlare alle masse giovanili. Non andava a portare la verità nelle università. Andava a riaffermare il principio del dialogo civile e senza violenza. Le persone intelligenti come Charlie Kirk fanno paura a quelle potenti”.

Nel video l’editoriale di Fabio Duranti.