Le posizioni sul vaccino di Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina e scienziato di fama internazionale, hanno alimentato un forte dibattito nell’opinione pubblica. La sua dura reprimenda contro la gestione della pandemia e della vaccinazione, insieme alla sua fama di scienziato di altissimo valore, lo hanno di fatto trasformato in un simbolo.

Attaccato duramente dai media mainstream, la sua carriera scientifica è stata volutamente delegittimata da talk show e programmi televisivi. Con le sue posizioni Montagnier è divenuto di fatto un bersaglio di attacchi mirati a delegittimare la sua persona con il fine di screditare la sue dichiarazioni pubbliche.

Se inaccettabile rimane il tentativo di costruire una macchina del fango infamante contro uno scienziato che ha salvato milioni di vite grazie alle sue scoperte, ancora più triste e vergognoso appare il tentativo di screditarlo dopo la morte. L’opera di sciacallaggio nei confronti di Montagnier è proseguita infatti anche dopo la sua dipartita, attaccandolo senza possibilità di risposta e gettando ancora nuovo discredito sulla sua figura di scienziato.

In questo caso l’offensiva è giunta dal web con un tweet dai toni falsamente satirici e in realtà denso di astio contro Montagnier. Un insulto alla sua memoria ma soprattutto alla sua vita interamente dedicata alla Scienza e al bene delle persone.

Fabio Duranti ne parla a “Un giorno speciale”.