Il nostro paese è stato costretto ad affrontare momenti critici a livello economico, politico e sociale. Da un giorno all’altro siamo stati costretti a dover ‘reinventare’ il nostro lavoro, spesso anche a dover sacrificare tanto del nostro tempo e denaro. Due elementi che abbiamo visto ridimensionarsi nettamente durante il lockdown.

Nel breve termine subiamo un aumento dei costi – come gas e luce – che, a tal proposito, non sta aiutando i cittadini a una ripresa vera e propria. Dopo i due anni drammatici di emergenza il Premier Draghi ha dichiarato alla Camera di voler utilizzare la stessa strategia usata per i vaccini ossia quella dell’acquisto in comune, quindi su grandissime quantità, lo stoccaggio e la distribuzione.
In un mondo dove la tecnologia corre più dell’uomo e delle stesse legislazioni, questo progetto avrà buon fine?

Stefano Molinari ha intervistato il Prof. Pietro Paganini, analista e divulgatore economico: “Quando parliamo di crisi energetica molto dipende anche dal fatto che abbiamo una burocrazia che queste cose non è in grado di affrontarle!”, dice in diretta a ‘Lavori in Corso’.
Ecco il suo intervento.

No a politiche energetiche ideologiche senza elasticità

Ci troviamo in una situazione che qualcuno definirebbe una tempesta perfetta. Noi non dobbiamo terrorizzare chi ci segue, ma è giusto dire che si tratta di una situazione che ci porteremo dietro a lungo. In queste situazioni sempre più spesso, in un mondo globalizzato, basta il mutamento di una variabile per scatenare un uragano di importanti conseguenze. Pur essendo sostenitore della politica europea in favore della sostenibilità, non condivido però politiche troppo ideologiche e restrittive prive di elasticità“.

I consumatori come affronteranno l’aumento dei prezzi?

Oggi un francese dice: ‘Facendo questi prodotti biologici ci saranno sicuramente piccoli aumenti di prezzo’. Ma il consumatore è disposto ad accettare questa conseguenza? Sinceramente non saprei rispondere con certezza“.

Le cause che provocano l’aumento dell’inflazione

L’aumento dell’inflazione è dovuto principalmente a due fattori concomitanti. Prima di tutto siamo passati da un consumo energetico 0 della pandemia ad una naturale impennata della richiesta degli stessi consumi. In concomitanza c’è stata anche una carenza di stoccaggio e, inoltre, le nuove tecnologie non hanno perfettamente funzionato. In Italia siamo ancora leggermente indietro rispetto a quello che dovrebbe essere la prospettiva“.

Il curioso caso della Gran Bretagna

La Gran Bretagna che produce da sola il 24% della propria energia dal vento questa estate, a causa della mancanza del vento stesso probabilmente per il cambiamento climatico, ha prodotto solo il 2%. Tutta questa mancanza di produzione di energia nel lungo, in caso di inverno particolarmente freddo, potrebbe provocare problematiche di approvvigionamento energetico con i consumi che aumenteranno. In questi giorni leggiamo storie preoccupanti come l’aumento esponenziale del costo del metano. Il metano non viene utilizzato solo per scaldare e cucinare, ma anche nella lavorazione del grano. Questo vuol dire un aumento dei prezzi esponenziali di pasta e pane. Quindi ci sono scenari davanti a noi che potrebbero essere pericolosi. Gli americani hanno inventato questo termine di ‘Economy Shortage’, cioè l’economia della mancanza“.

La strategia di Draghi

“Tema di fatto poco conosciuto anche dagli analisti. Potrebbe essere una soluzione che Draghi vada ad affiancare e intervenire sulla parte pubblica e delle bollette, perciò fare in modo poi che siano meno care di quanto potrebbero essere perché si interviene sulla parte fiscale. Mi sembra una proposta fattibile ma anche discutibile. Dovremmo essere abbastanza tranquilli nel dire che questa volta c’è un Primo Ministro che è attento alla problematica.

A mio avviso questo problema energetico può essere limitato. Ci ritroveremo sempre di più, soprattutto se passano certe politiche europee, senza un grado di progressività e di coinvolgimento dei paesi produttori.

Ogni volta ci troviamo ad affrontare delle crisi, di fatto la crisi pandemica nella sua azione devastante è stata drammatica sì, ma ci sono anche tante piccole crisi globali che ci troveremo ad affrontare.

Evoluzione Tecnologica

“Molti di noi hanno sofferto conseguenze cosiddette psichiatriche o psicologiche, soprattutto i più piccoli. Questo è dovuto a un cambiamento veloce che ha portato l’evoluzione tecnologica rapidissima che, in un contesto globale, rischia appunto di portarci in una costante emergenza. Ciò che succede in una piccola parte del pianeta può avere conseguenze su tutto il resto, non dimenticando che da una parte siamo iper-connessi, un mondo velocissimo e dall’altra parte c’è un mondo che segue le sue tempistiche naturali. Noi chiamavamo questa dinamica come ‘tecnologia esponenziale’, cioè che va molto più rapidamente nella sua evoluzione di quanto si evolva l’uomo e quindi i processi legislativi. Saranno le tecnologie ad aspettare l’uomo e noi dovremmo rincorrere questo. Non sono distopico, è un futuro e dobbiamo tener conto che la tecnologia corre e noi amiamo essere lenti.

La Riforma fiscale di Draghi non era questo ‘più e meno’, era una Riforma del sistema fiscale per renderlo più vicino ai cittadini. Quando parliamo di crisi energetica poi molto dipende anche dal fatto che abbiamo una burocrazia che queste cose non è in grado di affrontarle. Se scrivi le leggi come quella del 110% non puoi affrontare nessuna crisi globale”.