Il quadro è ora completo. Prendono forma le elezioni per il sindaco di Roma, in programma il prossimo autunno. Anche il centrodestra, dopo riunioni, nomi e ipotesi ha il suo candidato ufficiale: Enrico Michetti, avvocato e specialista della Pubblica Amministrazione. Ieri l’annuncio dei tre capi della coalizione, Salvini, Tajani e Meloni. I primi due hanno scelto di accogliere la proposta pervenuta in primis dalla leader di Fratelli d’Italia. Oggi Michetti è già al lavoro per far conoscere le sue idee sulla Capitale che ha sempre amato e per cui ha speso una carriera.

Intervenuto stamani ai microfoni di Mimmo Politanò e Ileana Linari, insieme al direttore Ilario Di Giovambattista, il professor Michetti ha espresso il desiderio di “vedere Roma come la sognavano i Cesari e i grandi Papi”. Un progetto ambizioso, ma secondo l’avvocato degno di una città “che non può essere imitata, perché Roma è un unicum”. Per riuscire nell’intento, Michetti lancia un appello alla politica e a coloro che considera colleghi, non avversari: “mettersi tutti a remare dalla parte di Roma: questo deve essere l’obiettivo”.

“Colleghi, non avversari”

“Io credo che Roma sia la cosa più bella del mondo. Ieri ho fatto un invito alla massima serenità, perché un conto sono i cittadini che giustamente possono criticare. Se l’amministrazione non funziona è un loro diritto, come è un loro diritto votare è un loro diritto dichiarare l’insoddisfazione della classe dirigente. Però da candidato no. Da candidato io ho il massimo rispetto dei miei colleghi, non li chiamo neanche avversari. Per cui da parte mia non riceveranno alcuna critica. Io penso soltanto ed esclusivamente al presente e al futuro”.

“Critiche da Raggi? Non rispondo”

“Critiche da Raggi? Non rispondo. La Raggi ha il diritto di dire tutto quello che crede. In questo momento da candidato io penso che chi abbia amministrato abbia fatto il meglio che potesse fare. Se questo è stato sufficiente lo decideranno i cittadini. Per cui al centro io metto il progetto che noi abbiamo nella testa e che abbiamo declamato in 6 anni. Per cui agli ascoltatori di Radio Radio non lo debbo neanche raccontare, perché lo conoscono a memoria”.

“I romani vogliono la buona amministrazione”

“Io credo di aver cambiato ruolo. Nel senso che prima ero una persona che assisteva la politica nei procedimenti complessi. Oggi mi ritrovo a dover creare una struttura dove ci saranno persone che faranno il ruolo che io ho fatto fino a ieri, ossia che mi daranno una mano a risolvere i problemi della città. Sotto questo profilo io mi metterò al servizio della politica.

La gente vuole una sola cosa: la buona amm‌inistrazione, la sensazione di essere ben amministrati. La sensazione che ci sia una presenza ferma, che laddove c’è un problema sappia usare gli strumenti per poterli risolvere. Poi c’è tutto il resto: si può parlare di una pianificazione nuova, dello sviluppo del turismo, di fare delle cose importanti per quanto riguarda la viabilità, per quanto riguarda il decoro urbano, l’igiene urbana, i rifiuti. Però qui entriamo nello specifico”.

“Pensiamo Roma come la volevano Cesari e Papi”

Il sogno di Roma è sognarla come la volevano i Cesari, come la sognavano i grandi Papi. Il sogno di Roma è saperne interpretare la sua grandezza. Roma non può essere imitata, perché Roma è un unicum. Se noi riuscissimo a restituire alla città eterna quel ruolo naturale di Caput Mundi a quel punto noi avremmo restituito alla città la dignità che merita. Per farlo bisogna iniziare dalla valorizzazione del grande capitale umano che noi abbiamo. C’è un mondo che va rivitalizzato.

Tutti debbono mettersi a remare dalla parte di Roma: questo deve essere l’obiettivo. Ecco perché dobbiamo pacificare, non creare alcun odio. Noi dobbiamo far tornare l’armonia tra le persone che fanno politica. Se noi lavoriamo in armonia, in un clima di fratellanza, si possono creare tante belle cose”.

Polemiche sul saluto romano

“Chi vive la Costituzione non conosce totalitarismi. Chi vive la Costituzione vive la libertà, vive il rispetto per il pensiero altrui. La Costituzione nasce a valle delle atrocità e nasce proprio perché quelle atrocità non si ripetano. Non dobbiamo convincere chi pregiudizialmente è contro di noi. Noi dobbiamo lavorare insieme a coloro che amano la città, che vogliono bene alla città, rispettando il pensiero di tutti.

Noi ci dobbiamo divertire. Io sono una candidatura anomala, vengo da zero ma voglio stare a zero”.