Vannacci: che problemi! L’ultimo attacco da un leghista (che parla di Fascismo) ▷ L’editoriale Borgonovo – Duranti

Bianco o nero. Sembra che l’attuale politica (e narrazione correlata) sia del tutto incapace a vedere altre sfumature. L’informazione sempre più polarizzata fa il paio con una discriminazione ideologica che affibbia etichette alla stessa velocità con cui liquida le questioni veramente importanti. Lavoro? Patto di Stabilità? Macché: ora la sola critica che si può fare agli esponenti del governo è essere fascista.
Ma anche a quelli presumibilmente futuri, se è vero che Roberto Vannacci è indagato dalla Procura di Roma per istigazione all’odio razziale – e bisognerebbe approfondire il significato di indagato – è altresì vero che le critiche che gli si possono rivolgere potrebbero essere altre e più costruttive.
Ma no, le proteste che fioccano paiono dipingere solo uno scenario nero, in tutti i sensi. L’ultima, come titola Repubblica, arriva dal leghista vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio. Il quotidiano fondato da Scalfari titola così: “Non voterò Vannacci, mio nonno venne picchiato dai fascisti”. “E non ci sono più le mezze stagioni”, aggiunge Fabio Duranti. Salvo scoprire che le critiche, principalmente da Fedriga e Centinaio sulla candidatura del Generale alle europee è una pura formalità di partito: “Votiamo i leghisti”.

Resta la povertà di un dibattito sempre più polarizzato e lontano dalla gente: “C’è questa idea che se tu non rispondi a determinati canoni allora sei fascista, quindi Vannacci, perché sei un militare allora già sei un po’ fascista. Se sei la Lega sei super fascista, se ti candidi con quegli altri allora sei di destra, quindi sei fascistissimo, per cui non si può votare Vannacci perché “mio nonno è stato picchiato dai fascisti”, è come se avesse una correlazione una cosa con l’altra, queste sono le stupidaggini che vanno per la maggiore qui“, commenta il vicedirettore de La Verità Francesco Borgonovo.
“Salvo poi accorgersi quando ci sono i veri regimi, capito?”

Il commento a ‘Un Giorno Speciale’ | 30 aprile