“Come vola il tempo”: espressione più che calzante per un’occasione del genere. Infatti è già trascorso più di un anno da quando in Europa si è iniziata a affacciare la proposta di emissione di debito comune, i famosi coronabond, che poi sarebbe sfociata nell’idea del Recovery Fund. Un piano di cui per il momento si vedono solo le carte e che nel concreto non ha ancora aumentato il portafoglio dei Paesi. Lo ha ricordato in diretta Facebook sulla pagina di Nazione Futura, il giornalista de La Verità Fabio Dragoni, intervenuto nel corso della presentazione di uno speciale sul “Conservatorismo Verde”.

“Fateci caso: ogni occasione è buona per dire che ci vuole più Europa. Sempre. Sempre e comunque ci vuole più Europa. Sempre e comunque è necessario delegare all’Unione Europea poteri che oggi stanno agli Stati nazionali. E privando quindi gli Stati nazionali di quelle che sono le loro prerogative. Prima fra tutte la moneta. Nel momento in cui uno Stato nazionali si priva della propria moneta di fatto diventa una colonia. E quindi già questo è l’emblema di un certo modo di fare politica di una certa classe politica.

C’è un capitale politico enorme che viene speso continuamente nel credere e voler far credere che la risposta a ogni problema sia più Europa. Qualsiasi cosa essa sia. Purtroppo o per fortuna, a seconda dei punti di vista, abbiamo evidenza che la centralizzazione a livello europeo non è mai un buon affare.

Lo abbiamo visto e ne abbiamo avuto evidenza nella gestione della campagna vaccinale e ancor prima nell’acquisizione dei vaccini. La si può pensare come si vuole sul tema dei vaccini però è un dato di fatto che i Paesi che hanno vinto su questo fronte sono stati quei Paesi che si sono organizzati per conto loro. La battaglia, la guerra dei vaccini di fatto la Gran Bretagna l’ha vinta.

Anche il Recovery Fund è uno strumento funzionale alle esigenze della Germania. A parole ti dicono: guarda, abbiamo creato lo strumento che solleverà le sorti dell’Europa. Faccio sommessamente notare che a luglio è un anno che il Recovery è stato approvato. Dopo un anno ancora non abbiamo visto un euro. E sono pronto a scommettere quello che volete che del Recovery Fund noi vedremo soltanto i primi 25 miliardi. Dopo non vedremo più nulla. Il Recovery Fund è stato strutturato in maniera tale da essere di fatto inaccessibile”.