I bianconeri piegano 1-0 il Bologna e compiono un passo significativo nella rincorsa alla zona Champions. Tre punti pesanti, ottenuti con pazienza e concretezza, che consentono alla squadra di Spalletti di scavalcare proprio i rossoblù al quinto posto e di rimettere pressione alle squadre davanti.

Il primo tempo è tutt’altro che semplice per la Juve. Il Bologna gioca con personalità, pressa alto e mette in difficoltà l’uscita palla bianconera. Servono un Di Gregorio attento e reattivo e anche un pizzico di fortuna — la traversa colpita da Zortea — per tenere il punteggio inchiodato sullo 0-0. La Juventus fatica a trovare ritmo e riferimenti offensivi, con David apparso fuori partita e poco incisivo nel legare il gioco.

La svolta arriva dopo l’intervallo. Spalletti alza il baricentro, aumenta l’intensità del palleggio e si affida alla profondità della rosa. La rete che decide il match è un manifesto della nuova Juventus: Cabal svetta con tempismo e cattiveria su un cross perfetto di Yildiz, premiando una manovra più fluida e verticale.

Ma il vero cambio di passo arriva dalla panchina. L’ingresso di Openda dà immediatamente peso e aggressività all’attacco. Pochi minuti dopo il vantaggio, l’attaccante bianconero costringe Heggem al fallo da ultimo uomo, provocando l’espulsione che di fatto indirizza definitivamente la gara. Con l’uomo in più, la Juventus gestisce con maggiore serenità, pur senza chiudere il match.

Nel finale c’è spazio anche per una nota simbolica: il ritorno in campo di Bremer. Una ventina di minuti per ritrovare sensazioni e minuti dopo l’operazione al menisco, utili sia per il morale del giocatore sia per consolidare il risultato in una fase delicata.

La Juventus archivia così anche il campionato dopo la caduta di Napoli, mostrando segnali di crescita e solidità. Per il Bologna, invece, arriva la terza gara consecutiva senza vittoria: