Novak Djokovic ha preso una decisione che lascia tutti a bocca aperta, anche coloro che lo seguono da molto tempo.
Da mesi ormai non si fa altro che parlare del futuro di Novak Djokovic. Della possibilità di vedere l’ex numero uno serbo ancora in campo a lungo, oppure sempre più vicino al ritiro dal tennis giocato. Nole ha compiuto a maggio scorso 38 anni e dunque sembra avvicinarsi all’età giusta per smettere, ma le motivazioni non mancano affatto.

Djokovic ha chiuso l’ultima stagione al 4° posto del ranking ATP. Inoltre ha raggiunto la semifinale in tutti e quattro i tornei del Grande Slam e ha tenuto testa a tutti i suoi rivali, fuorché a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che ad oggi per intensità di gioco e rapidità nei movimenti appaiono quasi inarrivabili, anche per un fuoriclasse vivente come il serbo.
L’indizio concreto sul fatto che Djokovic voglia ancora continuare a giocare e non porsi limiti sui propri risultati sul campo è arrivato con l’ultima notizia riguardante lo stesso tennista. Sembra proprio che il campione di Belgrado abbia inserito una figura extra all’interno del proprio staff tecnico, un personaggio che dovrebbe essere in grado proprio di allungare la sua carriera.
Djokovic si affida a Mark Kovacs: l’arma segreta per allungare la carriera
Come mostrato da alcuni scatti che lo ritraggono durante i propri allenamenti in questa fase di pausa dai tornei internazionali, Novak Djokovic ha accolto nel proprio team una figura nuova di zecca. Si tratta di Mark Kovacs, un vero e proprio guru nel suo ambito che potrebbe aiutare il serbo a superare ulteriormente i propri limiti.

Kovacs è una delle menti più apprezzate che unisce i mondi di sport e scienza; fisiologo della prestazione con oltre 50 studi dedicati alla biomeccanica specifica del tennis, ha trascorso anni a tradurre le sue conoscenze in longevità in campo, concentrandosi sulla gestione e sul recupero.
Con Djokovic il fisiologo sta già lavorando sulla prevenzione infortuni, sulla biomeccanica e sulla gestione muscolare a lungo raggio. L’idea è quella di provare a riportare il fuoriclasse 38enne a livelli atletici di qualche anno fa, evitando gli stop muscolari e cercando di far avvicinare le sue prestazioni a quelle di Alcaraz e Sinner.
Il tutto con l’obiettivo di disputare un 2026 di grande spessore, possibilmente ancora migliore dell’anno che sta terminando. Chissà se già agli Australian Open riusciremo a vedere i progressi fisico-atletici di Djokovic grazie al dottor Kovacs.










