La dottoressa Viola, già protagonista della stagione virologica Superstar, ha recentemente asserito che la monogamia in natura non esiste. Sic: la monogamia in natura non esiste.
Ovviamente lo dice con il piglio della scienziata, ma altrettanto ovviamente tutti i principali organi di stampa, allineati al discorso unico della globalizzazione turbo-capitalistica, hanno ripreso le sue parole e le hanno diffuse urbi et orbi, con un chiaro intento ideologico: assestare ancora una volta un colpo fatale all’idea di famiglia, uno dei principali nemici dell’ordine neoliberale eroticamente corretto.
La natura comunitaria dell’essere umano
La famiglia, infatti, costituisce la cellula fondativa della società, come già sapeva Aristotele. Essa conferma in modo incontrovertibile la natura comunitaria dell’essere umano come zōon politikón, diceva Aristotele: un essere comunitario che nasce all’interno della famiglia e si sviluppa in forme necessariamente sociali, in una trama di relazioni intersoggettive che fanno dell’uomo un animale sociale.
Tutto il contrario, dunque, di ciò che vorrebbe far credere l’ordine discorsivo neoliberale, il logos unico politicamente ed eroticamente corretto, incardinato sul competitivismo assoluto e sull’individualismo radicale: mors tua, vita mea. Per l’ordine turbo-capitalistico esiste anzitutto l’individuo, il quale può sì dar luogo a relazioni sociali, ma sempre fondate sul contratto privato e dettate dalla ricerca dell’utile individuale, secondo l’algida assiomatica del do ut des.
La comunità solidale viene così spodestata dalla mera contiguità spaziale di atomi competitivi, che si relazionano tra loro soltanto sulla base del loro utilitarismo antropologico, dando luogo a quella che Kant chiamava la ‘insocievole socievolezza’.
In termini generali, il sistema turbo-capitalistico sans frontières produce a propria immagine e somiglianza un sistema dell’atomistica, per dirla con Hegel: un sistema di individui plus gaudenti e pansessualisti, deregolamentati nell’economia, nell’immaginario e perfino nell’erotica. Individui che si aggregano in forme effimere e prive di progetto, cercando unicamente il proprio utile erotico, variante sentimentale dell’utile economico.
La società come un bazar
Senza esagerazioni di sorta, il turbo-capitalismo no border mira a sciogliere ogni legame solido e solidale: dalla famiglia allo Stato, dai corpi intermedi ai sindacati. Lo fa per riconfigurare l’intera società come un bazar, o più precisamente come un mercato senza frontiere, retto soltanto da transazioni utilitaristiche. Hegel lo chiamava ‘sistema dei bisogni e ‘sistema della dipendenza onnilaterale’.
Per questo motivo oggi diventa di vitale importanza difendere la famiglia come fortilizio di resistenza contro il nulla della civiltà tecno-capitalistica. Senza perifrasi, si può dire in modo chiaro e netto che finché vi è famiglia, vi è speranza.
Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro










