L’ANALISI DI ROBERTA BRUZZONE – L’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco continua a suscitare (tristemente) molti interrogativi anche a distanza di molti anni: le indagini su Andrea Sempio, accusato di concorso nell’omicidio insieme al già condannato Alberto Stasi, sembrano essere lontane dal trovare una risposta definitiva. L’ultima novità riguarda un testimone che ha messo in dubbio uno degli alibi più discussi del caso: proprio quello del neo indagato.
Infatti, secondo la difesa, il giovane si trovava a Vigevano la mattina del delitto, come confermato da uno scontrino del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio, emesso alle 10:18, che sembrava confermare la sua presenza lontano da Garlasco. Tuttavia, il nuovo testimone smentisce questa versione, affermando di avere informazioni dirette che provano come il biglietto non fosse stato emesso per Sempio.
Questa scoperta complica ulteriormente una vicenda che già vede Alberto Stasi, condannato definitivamente per l’omicidio, al centro di una lunga battaglia legale. Come si colloca Andrea Sempio in tutto questo? E cosa potrebbe significare per il caso Garlasco la sua possibile implicazione? Roberta Bruzzone, ospite in diretta a “Radio Radio – Café“, ha commentato la situazione con una visione chiara e decisa, e la sua analisi non lascia spazio a dubbi.
Garlasco, le parole di Roberta Bruzzone: “Su Sempio nessun elemento inconfutabile”
In una lunga intervista, la criminologa ha offerto un’analisi del caso che solleva importanti interrogativi. Secondo la Bruzzone, non ci sarebbero prove concrete che indichino un coinvolgimento diretto di Sempio nell’omicidio di Chiara Poggi. La criminologa ha sottolineato come la situazione, dal punto di vista tecnico e investigativo, sia intrisa di incertezze e suggestioni, senza però riscontri concreti. A suo avviso, l’intero caso rischia di essere minato da “un’apocalisse di sussurri“, che non ha il peso sufficiente per portare qualcuno in tribunale.
“Stiamo parlando di un caso dove non ci sono elementi inconfutabili che possano coinvolgere Sempio” ha affermato la Bruzzone. “Questa vicenda, dal punto di vista processuale, è un cumulo di voci e supposizioni, ma manca la concretezza per poter arrivare a una condanna o anche solo a un dibattimento serio“.
Sebbene le voci e le indagini su Sempio stiano aumentando, la criminologa mette in guardia contro la tentazione di considerare come verità ciò che spesso è frutto di interpretazioni troppo affrettate o manipolate. “Nel processo giudiziario,” ha aggiunto, “non ci si basa su ipotesi o suggestioni, ma su fatti concreti e dati scientifici. Per questo motivo, nonostante l’opinione pubblica si faccia spesso influenzare dalle narrazioni mediatiche, in aula si parla un’altra lingua“.
Il Caso Stasi: Un’ombra che Non Scompare
Un altro punto fondamentale sollevato dalla Bruzzone riguarda la figura di Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio di Chiara Poggi. Per la criminologa, l’idea che Sempio possa aver agito in concorso con Stasi appare poco credibile. Secondo lei, non ci sono tracce che suggeriscano la presenza di due persone sulla scena del crimine, e la versione che vorrebbe Sempio coinvolto insieme a Stasi appare “forzata“.
“Stiamo cercando di mettere insieme pezzi che non combaciano,” ha detto la Bruzzone. “Non solo Stasi e Sempio non si conoscevano, ma non ci sono prove che suggeriscano un’azione comune. Non possiamo mettere sullo stesso piano due soggetti che, a parte le voci che circolano, non hanno mai interagito tra di loro.“
Questo solleva dubbi importanti sulla narrazione che si sta costruendo attorno alla figura di Andrea Sempio, un nome che è ormai sinonimo di sospetto nella tragedia di Garlasco, ma su cui, secondo la criminologa, manca ancora un fondamento solido.










