Il successo dell’Italia contro l’Estonia ha ridestato facili entusiasmi. La prossima partita contro Israele è già decisiva, è necessario superare una pressione che non sarà solo in campo nei 90 minuti. Il 5 a 0 portato a casa dalla nuova nazionale di Gattuso non illude Alessandro Vocalelli, la sua analisi è rivolta anche alla prossima sfida contro Israele: “Noi andiamo sempre troppo dietro al risultato. Ho letto elogi ovunque, a me fa piacere che Gattuso sia l’allenatore della Nazionale. Però sentire ogni volta che conta la grinta e il cuore… Se fosse questa la ricetta basterebbe uno psicologo come allenatore. L’Estonia dopo aver subito il gol ha mollato. Mi sembra che improvvisamente siamo tornati come la nazionale campione del mondo. Abbiamo vinto ed era fondamentale, ma siamo passati dalla disperazione più totale alla esaltazione più assoluta. Vedremo contro Israele, sarà un test più importante.
Il modulo a cui si consegnano gli allenatori più in difficoltà è il 4-4-2. Gattuso intelligentemente ha fatto questa cosa”.
La qualificazione al prossimo mondiale non è affatto scontata, il livello della nostra nazionale però per Vocalelli non è così basso: “Ci dobbiamo riprovare, la maggiore ricchezza dell’Italia è a centrocampo. Devi assecondare la qualità che hai. In partite più complicate da risolvere probabilmente ti serve qualcosa di più, le sfide più toste si vincono a centrocampo, se lì hai una ricchezza bisogna sfruttarla. Domani sera i rischi sono conseguenti al fatto di pensare di aver risolto i nostri problemi. E anche in caso di vittoria non dovremo farlo. Ci siamo abituati con l’Italia ad abbassare le aspettative. Lo standing dell’Italia non deve essere questo, andare al mondiale non è una conquista”.










