
Emilio Fede, volto distintivo del giornalismo televisivo italiano, si è spento oggi, 2 settembre 2025, all’età di 94 anni nella Rsa di Segrate, vicino Milano. Autore di una carriera lunga decenni, è stato assistito fino all’ultimo istante dalle figlie Simona e Sveva, che lo avevano definito un “guerriero” nelle ore precedenti la sua morte
Una carriera tra Rai e Mediaset
Nato il 24 giugno 1931 a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Fede iniziò la sua carriera nel giornalismo collaborando con quotidiani come Il Momento – Mattino di Roma e la Gazzetta del Popolo di Torino. Nel 1958 entrò in Rai, per poi diventare inviato speciale in Africa, conduttore del TG1 e infine direttore dello stesso Tg1 tra il 1981 e il 1983.
Il passaggio a Mediaset fu decisivo: prima con Studio Aperto su Italia 1, poi come direttore storico del TG4 dal 1992 al 2012 – un incarico record che lo rese celebre e controverso.
Controversie e vicende giudiziarie
Nel 2012 la sua carriera subì un colpo drastico: coinvolto nell’inchiesta Ruby per favoreggiamento della prostituzione, lasciò Mediaset. Ammetterà successivamente: “Sono caduto, ma non ho mai smesso di essere Emilio Fede”.
Gli ultimi anni e il ritiro pubblico
Dopo un periodo come direttore editoriale de La Discussione (2013–2014), nel 2022 tornò occasionalmente sul piccolo schermo con il talk show Punti di Vista su Cusano Italia TV. Colpito da una diagnosi sbagliata di tumore al pancreas, sopravvisse in condizioni di salute fragili, trascorrendo gli ultimi anni in una RSA, dove riaffermò: “È brutta, ma la rispetto. Ho appena compiuto 94 anni, sono vicino ai 100: un bel traguardo”
Il ricordo delle figlie e della cronaca postuma
La figlia Sveva, nelle battute finali, aveva detto: “Papà è in condizioni critiche, purtroppo. Continua a lottare come un leone. È un guerriero”. Anche dopo la sua scomparsa, la famiglia ha ringraziato colleghi e amici per l’affetto dimostrato









