Il club biancoceleste, ‘azzoppato’ sul mercato estivo dalla relazione della Covisoc sui conti, incassa la sentenza dell’ex grande tecnico
Se escludiamo la mole, ormai importante per tutti i club, di tutti quei giocatori che, rientrati dal prestito, vengono tecnicamente definiti acquisti anche se effettivamente non lo sono, spicca una società di Serie A che alla casella ‘nuovi arrivi’ presenta un insolito punto.

Uno spazio non riempito, come se ci fosse stato un errore nella compilazione della consueta tabella riepilogativa sui movimenti in entrata e in uscita di tutti i club di Serie A e di B.
No, non c’è alcun errore. La Lazio di Claudio Lotito, presidente della squadra che lo scorso anno, dopo aver campeggiato in zona Europa per tutto il campionato, ha fallito la qualificazione ad una qualsivoglia competizione continentale proprio all’ultima giornata, non ha potuto fare acquisti.
E non per scelta. Né tantomeno per quella tanto chiacchierata tirchieria che una parte del tifo biancoceleste attribuisce ormai da anni al patron con un refrain spesso anacronistico.
Come da notizia ufficiale diffusa proprio alla vigilia dell’apertura del calciomercato estivo, la Lazio non ha infatti rispettato l’indicatore di liquidità, cioè il parametro stabilito dalla FIGC valevole per l’ammissione alle campagne trasferimenti.
La Covisoc, che si occupa di verificare tale indice guardando al bilancio intermedio al 31 marzo per le sessioni estive e al 30 settembre per le sessioni invernali, ha di fatto stabilito che la società capitolina non potesse fare acquisti se sono coperti integralmente da cessioni nella stessa sessione. Ma nel caso precipuo del sodalizio romano, la Lazio non avrebbe rispettato altri due indicatori: quelli dell’indebitamento e del costo del lavoro allargato, subendo così un blocco pressoché totale. Quasi del tutto indipendente da eventuali remunerative cessioni che avrebbero potuto liberare qualche movimento in entrata.
Lazio con le mani legate: Capello va controcorrente
Intervenuto ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport‘ per parlare dell’ipotetica griglia di partenza del prossimo campionato (con previsioni fatte anche dopo un’analisi di quel mercato che la stessa Lazio non ha potuto fare), Fabio Capello si è fatto portavoce di un’interpretazione alternativa rispetto al pensiero dominante.

Secondo il grande ex allenatore di Milan e Real Madrid, tale blocco sulle contrattazioni potrebbe essere stato paradossalmente un vantaggio per il club laziale. Almeno relativamente al lavoro sul campo di Maurizio Sarri.
“La Lazio non ha potuto fare mercato, ma non è detto che per Sarri sia uno svantaggio: ha lavorato da subito con la sua squadra nella sua versione definitiva“, ha affermato Capello andando un po’ controcorrente.










