Una débâcle difficile da nascondere e ancora più difficile da spiegare. A pochi giorni dall’inizio di Euro 2025, che si giocherà in casa dal 2 al 27 luglio, la Nazionale femminile svizzera ha subito una sconfitta che fa rumore: 7-1 contro la squadra maschile Under 15 del Lucerna, in un’amichevole che doveva restare segreta.

Il test si è disputato a Nottwil, a porte chiuse, senza pubblico né giornalisti. Un semplice allenamento congiunto, secondo i piani della Federazione elvetica e del club lucernese, che avevano concordato di non rendere pubblica né la partita né il risultato.

Ma il silenzio è durato poco: uno dei giovani calciatori del Lucerna ha pubblicato sui social alcune foto dell’incontro, corredate dal risultato finale. In breve, la notizia è esplosa. Il quotidiano svizzero Blick ha rilanciato la storia, mettendo in imbarazzo i vertici del calcio femminile svizzero, già alle prese con una preparazione complicata.

Tra le protagoniste della squadra anche Alisha Lehmann, attaccante della Juventus e volto noto del movimento. L’umiliazione subita e la gestione goffa della comunicazione hanno sollevato più di qualche malumore — sia all’interno della squadra, sia tra i tifosi.

Ma il caso ha acceso anche un altro tipo di discussione, che ciclicamente torna alla ribalta: quanto è reale la parità tra calcio maschile e femminile, almeno sul piano sportivo? La disparità fisica tra atleti uomini e donne, soprattutto in età adolescenziale, è nota. Tuttavia, un 7-1 così netto riporta alla luce le difficoltà del calcio femminile nel confronto diretto, e finisce inevitabilmente per diventare terreno di scontro tra sostenitori e detrattori della parità “totale” nel mondo del pallone.

Un risultato che, al di là dell’imbarazzo, mette in discussione anche i metodi scelti per preparare un torneo importante come l’Europeo. La Svizzera femminile debutterà il 2 luglio contro la Norvegia, poi affronterà Islanda e Finlandia nel girone A. Prima, però, l’ultimo test ufficiale: giovedì 26 giugno contro la Repubblica Ceca. Stavolta, si spera, con meno sorprese e meno fughe d’informazioni.

Intanto, una partita che doveva restare nascosta è diventata un caso nazionale, trasformata da un post social in una figuraccia sotto gli occhi di tutti. E il dibattito sul valore reale del calcio femminile rispetto a quello maschile è di nuovo aperto.

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