Si è formato il trio che guiderà la nuova Roma: Massara come direttore sportivo, Gasperini in panchina e Ranieri come figura strategica nell’ombra. Tre profili esperti, italiani, già noti al mondo romanista. Un cambio netto rispetto al recente passato, segnato da Ghisolfi e dal tentativo – fallito – di imporre un modello più analitico e internazionale.
Con Massara atteso a Trigoria per firmare un contratto triennale, si chiude il cerchio di una rivoluzione tecnica e dirigenziale che, nei fatti, segna anche la fine del progetto Ghisolfi e dell’approccio “da algoritmo”.
Roma-Massara, Di Giovambattista: “Gasperini ha chiesto una vera rivoluzione”
Il quadro è stato reso ancora più chiaro da un tweet del direttore Ilario Di Giovambattista, che ha svelato il retroscena della svolta:
“La rivoluzione societaria della AS Roma (Ghisolfi e Vitali) è legata direttamente all’arrivo di Gasperini. Il mister è stato soft nella conferenza, ma in privato ha chiesto una vera rivoluzione. Il DS e il Ceo avevano accordi precisi con alcuni calciatori che Gasperini non vuole. Gasp vuole un cambio di passo. La proprietà è totalmente allineata a Ranieri e Gasperini. Almeno cinque giocatori sono in uscita. Anche insospettabili.”
Una presa di posizione forte, che conferma come la proprietà sia compatta nel seguire le richieste del nuovo tecnico. Gasperini ha fatto sapere chiaramente che vuole una squadra plasmata sulle sue idee. E per farlo, alcuni dei protagonisti dell’era Ranieri andranno sacrificati.
Un’estate calda sul mercato: servono uscite prima delle entrate
La domanda che serpeggia tra tifosi e addetti ai lavori è semplice quanto cruciale: per ogni nome in entrata, quante uscite servono? E soprattutto, quali big saranno sacrificati per finanziare la rivoluzione?
Anche quest’anno, con l’arrivo dell’estate si è già cominciato a stilare la lista della spesa: si parla di De Cuyper, Wesley Franca, una mezzala, un centrale, persino un’altra punta… Ma le chiacchiere stanno a zero: senza cessioni importanti, il margine di manovra è minimo. È lo stesso Stefano Carina, nel suo intervento radiofonico, a riportare la discussione sul piano della realtà:
“Si parla tanto di entrate, ma oggi è impossibile sapere chi parte. Perché il mercato decide. Puoi anche voler vendere Dybala, ma se non arriva nessuna offerta convincente – o arriva solo dall’Arabia e lui non vuole – non lo vendi.”
Una riflessione lucida che smorza i facili entusiasmi: il mercato è fluido, e nessun nome è certo in uscita, ma nessuno è nemmeno davvero sicuro di restare.
Abraham, Shomurodov, Baldanzi: primi nomi sulla lista delle uscite
Alcuni indizi, però, ci sono. Ancora Carina: “Abraham non rientra nei piani, per Shomurodov stanno cercando soluzioni, Baldanzi potrebbe essere inserito nella trattativa per Lucumí con il Bologna.”
Sono i nomi più citati come possibili pedine di scambio o tagli tecnici. Ma poi ci sono i casi più delicati: Pellegrini, a un anno dalla scadenza, e Dybala, che resta un enigma tra clausola e valutazione. “Pellegrini può anche restare se dimostra di essere tornato quello di una volta. È l’unica mezzala d’inserimento che hai, l’unico che può fare il ‘Pasalic’ di Gasperini.”
Quanta Roma dell’anno scorso sopravviverà alla rivoluzione?
È la vera domanda di fondo: quanta Roma 2023-2024 ci sarà ancora a settembre? Quella che ha risalito la classifica con Ranieri è già in fase di smantellamento. E se Gasperini dovrà modellare la squadra a sua immagine, allora anche gli insospettabili – come anticipato da Di Giovambattista – potrebbero finire sul mercato.
Il compito di Massara sarà tutt’altro che semplice: alleggerire il monte ingaggi, generare plusvalenze, accontentare il tecnico e mantenere una rosa competitiva. Il tutto, sotto lo sguardo attento dei Friedkin.
Massara-Gasperini: tra entusiasmo e incognite, la Roma inizia da zero
La nuova Roma sta nascendo tra entusiasmo e incognite. Il progetto “MaGaRa” (nelle fortunata definizione di Roberto Maida sul Corriere dello Sport) promette ambizione e italianità, ma avrà bisogno di tempo e di equilibrio. Se le entrate faranno notizia, saranno le uscite – silenziose e dolorose – a raccontare davvero quanto la Roma è pronta a cambiare. La rivoluzione è iniziata. Ma il vero campo di battaglia sarà, come sempre, il mercato.