Il Decreto Sicurezza del Governo Meloni è stato criticato dal Massimario della Cassazione. Le motivazioni pubblicate in 129 pagine di relazione.
L’Ufficio del Massimario della Suprema Corte ha fatto sapere che nel Decreto Sicurezza del governo sarebbero presenti seri dubbi di incostituzionalità e disomogeneità. La bocciatura della Cassazione non è vincolante, ma rappresenta una presa di posizione rilevante nel dibattito. “In merito alle diffuse notizie di stampa, sono incredulo – commenta il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio – e ho dato mandato all’Ufficio di Gabinetto del Ministero di acquisire la relazione dell’ufficio del Massimario e di conoscerne l’ordinario regime di divulgazione“. Il rapporto del Massimario è stato pubblicato. E’ possibile leggere le motivazioni del “no” in 129 pagine di relazione.
Le motivazioni
La relazione denuncia innanzitutto la forma del decreto, passato da disegno di legge in parlamento a decreto legge approvato dal governo. “La prassi parlamentare – si legge – annovera due soli precedenti di trasposizione dei contenuti di un progetto di legge in discussione in Parlamento in un decreto-legge, a suo tempo in effetti censurati dalla dottrina costituzionalistica e, in ogni caso, nessuno dei due riguardava la materia penale“.
Sul merito, l’ufficio del Massimario critica alcuni punti rilevanti del decreto, elementi che formulerebbero un “rischio di colpire eccessivamente gruppi specifici, come minoranze etniche, migranti e rifugiati“. Sugli sfratti più veloci nel caso delle occupazioni di case, il rapporto parla di “indagini sommarie“. Inoltre, “il rilascio coattivo dell’immobile, proprio perché da realizzarsi in tempi brevi, potrebbe aprire lo spazio a situazioni di grande disagio sociale, considerato che difficilmente l’occupante obbligato al rilascio potrebbe trovare un nuovo alloggio in poco tempo”.