Ha fatto discutere l’atteggiamento della neosindaca di Merano, che in occasione del suo insediamento avrebbe rifiutato di indossare la fascia tricolore, simbolo dell’unità nazionale e dell’appartenenza alla Repubblica Italiana. Una scelta che ha generato polemiche da ogni parte politica e che, secondo molti, solleva un problema di rappresentanza istituzionale e rispetto delle regole repubblicane. La vicenda è diventata un caso nazionale, suscitando reazioni sdegnate e ironiche, fino alla sua tardiva “retromarcia”, quando ha deciso di rimettere la fascia, parlando di un presunto “agguato” politico.
Rinaldi: “Ha sbagliato, anzi ha sbagliatissimo”
Tra i più critici c’è Antonio Maria Rinaldi, economista ed ex parlamentare europeo della Lega, intervenuto ai microfoni di Un Giorno Speciale su Radio Radio. “Quello che io dico è questo: ha non sbagliato, ha sbagliatissimo. Perché se ti presenti in Italia, in un comune italiano, che sia del Trentino o della Sicilia, tu devi rispettare determinate regole. Se non ti sta bene, vai da un’altra parte”, ha dichiarato. Per Rinaldi, il gesto non è soltanto inopportuno, ma sintomatico di una visione distorta del ruolo istituzionale: “Nel momento in cui tu vieni eletto, rappresenti tutta la tua città, indipendentemente da chi ti ha votato. E soprattutto devi rispettare il Paese in cui ti trovi, che è l’Italia”.
Simboli che contano: la lezione europea
L’ex europarlamentare ha poi ricordato un episodio significativo del suo passato a Bruxelles: “Quando nel Parlamento europeo vietarono le bandiere nazionali, io entrai in aula con una bandiera italiana di un metro per sessanta. Appena mi dissero che non si poteva fare, ne comprai una ancora più grande. Per me era un atto di orgoglio, non di provocazione”. Una testimonianza che evidenzia quanto i simboli nazionali – come la fascia tricolore – non siano meri orpelli, ma strumenti identitari che esprimono appartenenza, memoria storica e responsabilità istituzionale. Rinaldi ha anche elogiato il gesto dei parlamentari britannici che, in occasione della Brexit, si alzarono in piedi affermando: “Con questa bandiera sono morti milioni di inglesi, venite a prenderla se ci riuscite”.
Un gesto che ha oscurato tutto il resto
La polemica, sottolinea Rinaldi, è nata non da meriti amministrativi, ma da una clamorosa gaffe istituzionale: “Questa gentile signora sta sulla bocca di tutti e su tutti i giornali per questa cosa, perché evidentemente per altre iniziative da sindaco non ci riesce. Non stiamo parlando di Merano perché la sindaca ha fatto qualcosa di interessante. Stiamo parlando perché ha fatto una cavolata“. Il tentativo della sindaca di giustificarsi parlando di un “agguato” politico da parte della destra ha suscitato ulteriore ilarità: “Ma tu hai tolto la fascia, non te l’ha tolta nessuno! Nella sua follia, immagino che possa dire che l’agguato sia stato mettergliela”, ha ironizzato Rinaldi. Ma al di là delle battute, resta un tema serio: chi assume una carica pubblica in Italia ha il dovere di onorare i simboli dello Stato, senza ambiguità né provocazioni.
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