Non tutti lo sanno ma c’è un documento che va conservato in casa per almeno 5 anni se non si vogliono correre rischi con l’Agenzia delle Entrate.
In casa, si sa, gli oggetti si accumulano su tavoli, scrivanie e cassetti e fra questi anche carte, scartoffie, documenti, scontrini e vecchie bollette. Alcuni di questi, ovviamente, si possono buttare via ma altri, invece, si farebbe bene a conservarli in maniera ordinata.

Infatti c’è un documento in particolare che si dovrebbe conservare per almeno 5 anni in casa, altrimenti si possono correre dei rischi con l’Agenzia delle Entrate. Ecco di quale si tratta.
Qual è il documento da conservare per 5 anni
Non tutti lo fanno, eppure è consigliabile conservare in maniera ordinata documenti, tasse, bollette, multe, buste paga, spese condominiali ed altro. Il motivo è molto semplice: secondo alcune norme tributarie, è doveroso conservare alcuni documenti per almeno 5 anni.

Questo perché, in questo lasso di tempo, l’Agenzia delle Entrate potrebbe effettuare i propri controlli e accertamenti sul contribuente e, avere delle prove dei pagamenti effettuati è importante per evitare sanzioni e rischi in caso di contestazioni o richieste di pagamento. In particolare, si dovrebbe conservare per 5 anni non un solo documento ma diversi. I primi sono il modello 730 e la dichiarazione dei redditi con allegati.
Si dovrebbero conservare fino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla dichiarazione. Anche le fatture e bollette di luce, gas, acqua, telefono, Internet vanno conservate per 5 anni ma, in caso di ritardo nella fatturazione o errori gravi da parte del fornitore, si possono conservare per due anni. Per 5 anni si devono conservare anche i cedolini dello stipendio, per far valere i propri diritti in caso di errori nel conteggio dei contributi o di contenziosi con il datore di lavoro. È ancora meglio conservarli per 10 anni.
Si dovrebbero conservare per 5 anni anche le prove di pagamento delle multe: infatti il loro termine di prescrizione è di 5 anni. Per tutelarsi da errori o contestazioni, e non doverle pagare di nuovo, è bene conservarle per tutto questo tempo. Chi vive in affitto e paga le spese condominiali, dovrebbe conservare anche i documenti che attestano questi pagamenti.
Le spese condominiali, ordinarie e straordinarie, si prescrivono dopo cinque anni dalla delibera assembleare che ne dispone la ripartizione. Sempre per evitare di doverle ripagare, è bene conservare le ricevute in maniera ordinata. Idem per le ricevute del canone di locazione, che vanno conservate sempre per questo numero di anni.
Infine, anche se dal 2014 non si può più portare in detrazione la parte del premio RC auto destinata al SSN, chi sottoscrive coperture aggiuntive per gli infortuni del conducente può ottenere una detrazione del 19%. In questo senso, la documentazione che la attesta, deve essere conservata per cinque anni dal termine dell’anno in cui è stata presentata la dichiarazione dei redditi.