“Il Milan torna su Igli Tare: siamo alle ore decisive, manca solo la firma prima che il suo approdo al club rossonero sia ufficiale“. Questa l’indiscrezione del direttore Ilario Di Giovambattista, che in diretta su Radio Radio Lo Sport ha dato annuncio dell’imminente chiusura dell’affare.
L’AD Furlani non è stato convinto fin da subito dal profilo dell’ex DS della Lazio. Non a caso, solo due mesi fa sembrava tutto fatto per l’arrivo a Milanello di Fabio Paratici. Ma il nodo rappresentato dalla sua squalifica (che gli impedirà di operare fino al 20 luglio) ha poi impedito che il connubio si formalizzasse. L’albanese, dunque, non è mai stata la prima scelta. Tanto che, prima di lui, il Milan ha cercato di sondare il terreno anche per l’attuale DS dell’Atalanta Tony D’Amico, apprezzatissimo per il suo lavoro all’Hellas Verona.
Ma una volta che il presidente Percassi ha chiuso ufficialmente le porte a una possibile partenza del suo dirigente, i rossoneri non hanno avuto più alternative. Pur non essendo la primissima opzione, il club ha sempre gradito la possibilità di avere l’ex Lazio come nuovo DS: un ruolo che, visto il disastro di questa stagione, assume un’importanza ancora maggiore in vista del prossimo calciomercato.
In diretta su Radio Radio Lo Sport, il Vice-direttore della Gazzetta dello Sport Stefano Agresti ha commentato quest’indiscrezione. Secondo lui, il Milan non poteva fare scelta migliore.
Agresti: “Tare è senza dubbio la scelta migliore per il Milan”
“Cosa può cambiare con Igli Tare al Milan? Penso che i rossoneri possano guadagnarci molto, perché finalmente arriva un uomo di calcio: che conosce il mercato, sa come si entra in uno spogliatoio e che ha esperienza. Cosa che Ibrahimovic, pur essendo stato un grande calciatore, non ha ancora. E quindi credo che Tare possa essere l’uomo giusto, proprio in questo momento.
Al Milan mancava una figura del genere: qualcuno con esperienza, personalità e competenze per prendere decisioni tecniche, ma anche per relazionarsi con i giocatori. Ibra è passato da calciatore a dirigente, ma diversi componenti dell’attuale rosa sono stati suoi compagni di squadra. Non ha mai svolto questo ruolo, né ha avuto modo di impararlo da qualcuno.
Una cosa è essere un giocatore intelligente — e Ibrahimovic lo è senz’altro — un’altra è costruire una rosa equilibrata, scegliere i giocatori giusti, entrare nello spogliatoio nei momenti delicati, sostenere l’allenatore quando serve.
Io penso che Tare sia la scelta migliore, anche se mi sembra che Furlani abbia avuto molti dubbi. Ma alla fine credo che sia la persona giusta per il Milan“.