In Germania, i servizi segreti hanno recentemente definito il partito Alternative für Deutschland come un pericolo per la democrazia. Questa è la formula utilizzata e rilanciata dai quotidiani nazionali e internazionali più letti e venduti. Addirittura, si discute ora della possibilità di mettere fuori legge questa forza politica tedesca, in forte ascesa, che evidentemente non piace a chi attualmente detiene il potere in Europa. A dire il vero, non ci sorprendiamo più di tanto. Come si usa dire: non c’è due senza tre.

A lezione di “democrazia” dall’UE
Dopo l’annullamento delle elezioni in Romania vinte da Georgescu e la dichiarazione di ineleggibilità di Marine Le Pen in Francia, è ora il turno della Germania. Questa cosiddetta “democrazia europea” appare decisamente curiosa e bizzarra: sembra accettare le elezioni libere solo quando i risultati confermano l’ordine dominante, arrivando persino ad annullare le fondamenta stesse della democrazia in nome della democrazia stessa. Orwell, in confronto, era davvero un dilettante: la realtà contemporanea ha ormai superato le sue peggiori distopie.
Pericolo per la democrazia
Consentitemi ora due rapide considerazioni, quasi a volo d’angelo. In primo luogo, è francamente ridicolo parlare di “pericolo per la democrazia”, considerando che la democrazia in Europa oggi non esiste, se non come flatus vocis, come ens imaginationis. Infatti, ciò che ancora ci ostiniamo a chiamare pomposamente “democrazia” coincide ormai integralmente con l’autogoverno delle élite dominanti, con l’autocrazia dei mercati apolidi, con la plutocrazia neoliberale a vocazione imperialistica, che rappresenta, in effetti, la negazione totale della democrazia stessa.
Totalitarismo liberale
Come può esistere, dunque, un pericolo per la democrazia, se questa democrazia non esiste? Seconda e ultima riflessione. Personalmente non nutro alcuna simpatia per il partito tedesco Alternative für Deutschland, formazione liberale e atlantista che, tra l’altro, ha persino affermato — con toni penosi — che Hitler fosse comunista, aderendo così alla patetica narrazione liberale secondo cui nazismo e comunismo coinciderebbero, e l’unico ordine politico ammissibile sarebbe quello liberale. Una narrazione banale e nauseante, ma ormai egemone nel regno della propaganda occidentale, o meglio, dell’“Uccidente” dominato dal totalitarismo liberale a stelle e strisce.
Un totalitarismo che finge di ammettere il pluralismo politico mentre, in pratica, lo nega, tollerando soltanto partiti di destra liberale, sinistra liberale e centro liberale. Pur ribadendo la mia avversione alle politiche di Alternative für Deutschland, mi domando su quale base si possa ritenere questo partito una minaccia per la democrazia, considerando che si tratta, di fatto, di una forza liberale e atlantista come tutte le altre presenti oggi nello scenario politico europeo. Il totalitarismo liberale, qui, mostra con evidenza la sua contraddizione interna — una contraddizione che, del resto, sembra diventare sempre più frequente.
RADIOATTIVITA’ – LAMPI DEL PENSIERO QUOTIDIANO CON DIEGO FUSARO