“Dimenticate l’industria come la conoscevamo, arriva la Fabbrica 4.0 e cambierà il vostro lavoro”

La Space Smart Factory nasce per rispondere a una trasformazione epocale dell’industria spaziale. Nascerà alle porte di Roma, all’interno del polo tecnologico Tiburtino. Fondata da Thales Alenia Space, joint venture tra Thales e Leonardo, con il cofinanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana attraverso i fondi del PNRR, rappresenterà una delle realtà produttive più avanzate d’Europa.

Una fabbrica per lo spazio: l’industria guarda al futuro

“Negli ultimi dieci anni – spiega Valeria Turrini, program manager della nuova struttura – il settore spaziale ha visto una transizione da un’impostazione governativa a una sempre più orientata alla clientela industriale privata. Questo ha reso necessario un ripensamento profondo della produzione, puntando su capacità produttiva, flessibilità e riconfigurabilità”.

Tecnologie digitali e automazione: così nasce la fabbrica intelligente

Alla base del progetto c’è un impiego massiccio di tecnologie digitali e strumenti 4.0. “Parliamo di automazione, robotica, logistica intelligente, realtà aumentata e virtuale, gemelli digitali e test virtuali – spiega Turrini –. Tutte queste innovazioni servono ad aumentare efficienza e qualità, e a rendere la fabbrica capace di adattarsi alle esigenze in continua evoluzione”. Non solo: i dati generati dal sistema produttivo alimenteranno un vasto Data Lake, da cui ricavare analisi predittive e ottimizzazioni tramite intelligenza artificiale. “Siamo nel pieno della rivoluzione digitale anche in ambito spaziale – aggiunge – e oggi la vera sfida è portarla non solo nel processo, ma anche sul prodotto”.

Una struttura senza precedenti in Europa

Con i suoi 21 mila metri quadri, la Space Smart Factory sarà tra le più grandi d’Europa. “Non sarà solo una questione di dimensioni – precisa Turrini – ma anche di capacità tecnologiche uniche: ospiterà test facilities come camere anecoiche e termiche di dimensioni oggi non comuni sul mercato”. Il layout modulare permetterà una riconfigurazione rapida degli spazi, consentendo di gestire sia la produzione di grandi satelliti che quella di dispositivi più piccoli. “Sarà anche un nuovo modello di business: una fabbrica aperta, gestita in partenariato pubblico-privato, in grado di accogliere anche PMI e altri soggetti esterni”, conclude la manager di Thales Alenia Space.

L’ASI: “Un volano per l’intera filiera nazionale”

L’Agenzia Spaziale Italiana ha investito nel progetto con una visione strategica. “Abbiamo voluto rispondere all’evoluzione del settore spaziale con una struttura che aumenti capacità produttiva e migliori i processi – spiega Marco Di Clemente, responsabile sviluppi tecnologici e progettazione spaziale dell’ASI –. Il finanziamento è un esempio concreto di sinergia pubblico-privato”. Il progetto prevede anche una gestione condivisa degli asset per i prossimi 15 anni, rendendoli disponibili all’intera filiera italiana. “Le PMI, le startup, le università e i centri di ricerca potranno accedere a infrastrutture all’avanguardia per testare e integrare i propri satelliti – conclude Di Clemente –. Così costruiamo un ecosistema spaziale nazionale più forte e competitivo”.