Senato, botta e risposta Borghi – Renzi ▷ “E voi criticavate Draghi”; “Tu parli di banche?”

Fuochi d’artificio al question time odierno in Senato, dove si discutevano le mozioni sulla riforma della legge di contabilità: la richiesta è di aggiornare e migliorare le regole con cui lo Stato gestisce e controlla i soldi pubblici, cioè il bilancio dello Stato e delle altre amministrazioni pubbliche.

Perché si vuole una riforma? L’obiettivo è rendere la gestione dei soldi pubblici più trasparente, efficiente e controllabile, anche in linea con le esigenze europee e per affrontare meglio i cambiamenti economici e sociali.
Quello che si vuole migliorare è in pratica la programmazione delle spese pubbliche, pensando non solo all’anno in corso ma anche agli anni futuri (cioè la programmazione di medio periodo).

Il botta e risposta

Non sono mancate le frecciatine alla maggioranza, come quella di Matteo Renzi: “Criticavate Draghi, ma la legge di bilancio 2025 noi in quest’aula non l’abbiamo discussa. E lei, signor ministro, ha usato il golden power – cioè l’arma nucleare della finanza – contro Unicredit mentre stava intervenendo su BPM facendo la più grande invasione di campo nella storia di questo paese”.

“Io oggi ho il sospetto di essere capitato in uno scenario di questo tipo. Evidentemente siamo in un universo parallelo”, ha risposto Claudio Borghi, “prima o poi succederà qualcosa, un buco nero, un cataclisma stellare che mi riporterà al mio vecchio universo rassicurante, ma finché sono qua evidentemente devo adattarmi”.

Nel mirino del senatore leghista, prima di tutto, il collega democratico Antonio Manca, reo – secondo Borghi – di difendere la sovranità parlamentare dopo anni in cui il suo partito, sostiene, l’avrebbe sistematicamente svenduta all’Unione Europea. “Mi ricordavo che tutte le cessioni di sovranità sono state fatte sempre col plauso del Partito Democratico”, ha affermato. E sul Documento di economia e finanza (DEF) ha aggiunto: “È una ritualità stanca che chiede l’Unione Europea e che come tale forse è il caso di svolgerla nel tempo più breve possibile”, anziché renderlo un dibattito parlamentare, come paventa Manca.

Borghi ha anche respinto le accuse di aumento della pressione fiscale, difendendo l’operato del governo:

“Se le aliquote sono ferme, anzi scese, e aumentano le entrate, significa che si sta recuperando evasione. Non che aumenta. Questo dovrebbe essere uno stimolo a continuare a ridurre le tasse, non un pretesto per attaccare”.

“Tu parli di banche?”

I toni si sono ulteriormente accesi quando ha affrontato il tema della gestione bancaria del passato e ha attaccato direttamente Matteo Renzi.

“Quando parla il collega Renzi sono sempre indeciso se ignorarlo o rispondere. Ma io ricordo che è stato mandato via anche per la questione della banca Etruria. Ha regalato le banche venete a Intesa e ha incenerito il Monte dei Paschi con 50 miliardi. Lui parla di banche? Ma Padoan è stato suo ministro o era un altro?”

La risposta integrale nel VIDEO.