La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha recentemente presentato “ReArm Europe”, un piano da 800 miliardi di euro per rafforzare le capacità di difesa dell’Unione Europea. L’obiettivo sarebbe ridurre la dipendenza militare dagli Stati Uniti e rafforzare l’industria bellica europea, in un contesto di crescente incertezza geopolitica. Il progetto, tuttavia, ha suscitato un acceso dibattito tra i governi e l’opinione pubblica, sia per le sue implicazioni strategiche sia per le difficoltà di reperire i fondi necessari. Come sottolinea Francesco Cianfanelli, analista di YouTrend, “non si sa in quanto tempo si dovrebbe arrivare a un esercito comune, ma l’obiettivo sembra essere quello”.
In Italia, la proposta ha diviso l’elettorato e i partiti politici. Secondo un sondaggio di YouTrend per Sky TG24, il 43% degli italiani ritiene che l’attuale spesa militare sia adeguata, mentre un altro 43% è favorevole a un aumento, sebbene con diverse sfumature. “Quando si parla di un aumento delle spese per la difesa, c’è molta più freddezza tra gli elettori”, osserva Cianfanelli, sottolineando che i più scettici sono gli elettori del Movimento 5 Stelle, seguiti da quelli della Lega, mentre Fratelli d’Italia e Forza Italia risultano i più favorevoli. Anche il dibattito interno alla NATO e il possibile invio di truppe italiane in Ucraina contribuiscono a questa divisione. “C’è un 38% che è contrario all’intervento italiano con truppe, mentre appena un 10% è favorevole a una partecipazione diretta sotto l’egida della NATO”, aggiunge Cianfanelli, evidenziando un’erosione del consenso atlantista.
Ascolta QUI l’analisi di Francesco Cianfanelli (YouTrend) | Lavori In Corso 10 Marzo