Quella che la Juve di Thiago Motta ha scritto contro l’Atalanta è una delle pagine più nere della storia dei bianconeri. Dalla loro fondazione nel 1897, in casa solo quattro volte avevano perso col punteggio di 0-4. Sono passati ben 58 anni dall’ultima occasione: il celebre derby giocato una settimana dopo la tragica scomparsa del numero 7 granata Gigi Meroni, la cui maglia fu ereditata proprio dall’autore dell’ultima rete del Torino, Alberto Carelli, al primo gol in assoluto in Serie A.
Ciò dà l’idea di quanto, quello visto ieri sera, sia un qualcosa di contrario, quasi ossimorico, rispetto alla storia e alla tradizione generale della Juventus. In una stagione in cui le aspettative erano ben altre, Thiago Motta, colui che era stato annunciato (forse prematuramente) come il nuovo profeta del ‘football’, non è mai riuscito a dare un’impronta decisiva alla squadra. E dopo le brutte eliminazioni in Coppa Italia e in Champions League, nell’ambiente bianconero la pazienza sembra essere davvero ai minimi termini; anche per un atteggiamento, quello del tecnico, che non esita nel rimanere arrogante e scostante, nonostante la tristezza dei risultati.
Juve-Atalanta, Mattioli: “Motta? La contestazione in silenzio è ciò che fa più rumore”

Mario Mattioli, in diretta su Radio Radio Mattino, ha espresso il suo parere in merito alla crisi della Juve e di Thiago Motta:
“Il compendio perfetto di questa situazione è il titolo chiarissimo di Tuttosport: ‘Basta così’. Quello che sta combinando Thiago Motta è incredibile. Non è riuscito nemmeno ieri sera a fare un ‘Mea culpa’, un piccolo atto di costrizione. Molti giocatori non saranno da Juventus, ma un altro allenatore con questo organico potrebbe fare vedere cose migliori. È stata una bocciatura di tutto: la contestazione in silenzio è ciò che fa più rumore“