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Fiorentina, dalle stelle alle stalle: numeri di un crollo clamoroso

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Fiorentina, dalle stelle alle stalle: numeri di un crollo clamoroso

A Firenze questa mattina ci si è svegliati con la speranza di aver vissuto solo l’ennesimo incubo, ma la realtà è purtroppo ben altra. In casa Fiorentina non è tanto la sconfitta contro il Napoli al Maradona ciò che amareggia maggiormente. In fin dei conti, si trattava pur sempre di una partita difficile, in casa di una delle squadre più accreditate a vincere lo scudetto.

Piuttosto, è la scarsa qualità delle prestazioni degli ultimi mesi ad aver quasi completamente esasperato i tifosi della Viola, che dopo un inizio di stagione a dir poco stellare avevano fatto la bocca inevitabilmente a ben altri risultati. La battuta d’arresto in Campania non è altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso; la miccia di una frustrazione favorita anche dall’eliminazione bruttissima contro l’Empoli agli ottavi di Coppa Italia e il 3-2 subìto contro il Panathinaikos in Conference League.

Oggettivamente, non c’è bisogno di sentirsi un ultras della Fiesole per capire, e comprendere a pieno, il malumore della piazza. Lo scorso 8 dicembre, giorno di Fiorentina-Cagliari 1-0 (15° giornata), la Viola era prima in classifica (a pari merito con l’Atalanta) con 34 punti. 10 vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta; uno score mirabile culminato nei dati pregevoli inerenti alle reti segnate e subìte, rispettivamente 31 (più di 2 a partita) e 10 (miglior difesa della lega insieme ai partenopei e alla Juventus).

Fiorentina, da dicembre in poi un attacco inceppato e una difesa troppo fragile: più di una gatta da pelare per Palladino

A distanza di 3 mesi, la situazione si è ribaltata completamente. Nelle successive 13 giornate (siamo alla 28°), la Fiorentina ha collezionato solo 3 vittorie, 2 pareggi e ben 8 sconfitte. 11 punti totali, che sommati ai precedenti attestano i toscani a quota 45 lunghezze, valevole il momentaneo (e diciamo anche ‘solito’) ottavo posto.

Anche i valori relativi ai gol fatti e subìti sono stati oggetto di un netto peggioramento: quelli segnati sono solo 12 (meno di 1 a partita; un calo percentuale – rispetto al segmento precedente – di circa il 58%); ben 20 invece quelli patiti (oltre 1,5 a p. – aumento di circa il 67%).

Per il tecnico Raffaele Palladino, per cui più di un addetto ai lavori paventa l’esonero, le rogne da sistemare sono diverse. In particolare, sono 4 le sconfitte negli ultimi 5 match. Inoltre, quella contro il Napoli è la terza battuta d’arresto consecutiva in trasferta in campionato (la quarta, se si considera anche la sconfitta ad Atene negli ottavi di finale di Conference League). E in un contesto in cui nemmeno i nuovi acquisti (Zaniolo e Fagioli su tutti) sono riusciti a incidere particolarmente, la domanda è se l’allenatore ex Monza sia realmente in grado di risollevare.

Certo, ribadendo come la posizione attuale in classifica della Viola sia, almeno relativamente agli ultimi anni, quella più familiare allo status del club, resta il dilemma sulla qualità concreta di questa squadra. L’exploit di inizio stagione è stata un’eccezione episodica? O è quella attuale la versione anomala e disastrata? Probabilmente, come spesso accade, la risposta sta nel mezzo. Ma il rammarico dei tifosi è più che legittimo.