E’ possibile fare prevenzione dal cancro? Sì, e in diversi modi.
Quello che Seneca scrive nelle sue lettere a Lucilio, è validissimo non solo dal punto di vista stoico, ma anche medico: «Puoi indicarmi qualcuno che dia un giusto valore al suo tempo e alla sua giornata, che capisca di morire ogni giorno? Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle».
Ignari di ciò che mangiamo e di come viviamo, non capiamo che molto del danno che ci cresce dentro, dipende da noi. E’ pur vero che c’è anche una certa demonizzazione del concetto di prevenzione, soprattutto quando si parla del cancro. Invece possiamo fare molto per vivere bene e proteggerci con azioni ragionate nella nostra routine.
Il dottor Giuseppe Di Bella ci ha spiegato come:
“La prevenzione? Semplifico il concetto dicendo che è vitale, soprattutto al giorno d’oggi, perché degli studi epidemiologici che hanno avuto inizio in certe zone in cui è stata seguita di più la concezione di mio padre, c’è una conferma degli effetti. Già in base ai primi elementi raccolti c’è anche a questo livello una conferma, è un dato di fatto scientifico, non un’opinione personale, non è un parere, perché il meccanismo d’azione è talmente chiaro e talmente documentato nella letteratura che non ci sono dei dubbi, è una evidenza scientifica. Qual è il problema? È la costanza del trattamento. Il meccanismo d’azione si conosce, e si estende a un potenziamento dell’immunità per il suo effetto antinfettivo.
Qual è il percorso che fa una cellula tumorale? Quando cambia la mutabilità, il primo passo è quello della transizione da una cellula sana a tumorale. In tutti questi passaggi, per ogni per ogni evoluzione, la cellula seleziona e trattiene dei vantaggi, per cui prima si fa prevenzione, meglio è.
Il primo passaggio è più difficile se c’è una predisposizione, se c’è un terreno biologico predisposto, se c’è una familiarità, se c’è una esposizione a diverse situazioni, la prevenzione è veramente fondamentale, perché abbatte realmente le possibilità di sviluppare un tumore.
Altro aspetto, ne approfitto adesso per puntualizzarlo, è evitare, soprattutto per donne di una certa età post meno pausa, evitare il sovrappeso, perché è documentatissimo che gli adipociti, le cellule del grasso, possono mantenere una produzione estrogenica anche in un secondo tempo, perché ci sono studi epidemiologici e statistici per cui in una situazione di sovrappeso c’è incidenza di tumori in maniera altamente significativa. C’è un confronto in uno studio che hanno fatto nei paesi nordici con donne che svolgono un’attività: basta poco, anche un’attività fisica di un’ora due volte alla settimana per abbattere notevolmente l’incidenza dei tumori. Non bisogna essere in sovrappeso”.
Ci sono poi studi che hanno esaminato l’alimentazione
“Riduce i rischi un’alimentazione ricca di frutta e verdura, povera di grassi animali, povera di carboidrati, stando però molto attenti a non esagerare. Povera non vuol dire l’eliminazione, non vuol dire ad esempio l’eliminazione del latte. Il latte è stato demonizzato, ma è importantissimo il latte. Per esempio una donna quando allatta, soprattutto il primo e secondo mese, dà al bambino un’alta percentuale di molecole di lattoferrina e di Alfa Lattoalbumina. Hanno una potente valenza antinfettiva e antitumorale. Torniamo sempre lì.
Sono molecole che hanno un effetto comune, da una parte non solo diminuiscono il rischio di infezione e di tumore, sono anche anti-degenerative e anti-invecchiamento. Basta usare il latte materno da solo per realizzare questi effetti, perché produce un elemento molto importante, di cui abbiamo parlato anche per quanto riguarda il Covid-19, la ribonucleasi.
La Ribonucleasi è una sostanza che va a inattivare l’RNA delle cellule tumorali. Ma mi va anche a inattivare l’RNA dei virus, che sia il Covid-19, che sia l’herpes o altri virus.
La lattoferina, se voi la prendete in quantità, non solo ha tossicità zero, ma vi incrementa le capacità di difesa, insieme con il lisozima inizia a diventare una certa potenza.
Questi aspetti sono documentati, c’è un corrispettivo del loro impiego”.
Dieta vegetariana: un bene?
“Bisogna vedere quali proteine si assumono, perché gli aminoacidi essenziali ci sono nella carne, ma non da altre parti. Alcuni sono nel pesce. Cosa vuol dire amminoacidi essenziali? Che il nostro organismo non li produce, bisogna introdurli. Esclusione totale? Gli eccessi non vanno bene, un discorso è un uso limitato della carne. Carne bianca una volta o due alla settimana, così come il pesce.
Il latte non è utile, è prezioso. Ha tre sieroproteine potenti: lisozima, lattoferrina e Alfa Lattoalbumina, oltretutto la caseina del latte è una proteina praticamente completa, gli manca soltanto un amminoacido.
Dobbiamo stare molto attenti a queste scelte che dovrebbero essere programmate da un fisiologo con delle conoscenze approfondite di biochimica, di chimica e di fisiologia dell’alimentazione. Non è un problema di fede, di moda, di tendenza.
Integrare si riesce? State attenti con gli amminoacidi. Perché alcuni amminoacidi, l’arginina per esempio, è un amminoacido pericoloso perché è l’attivazione immediata dell’ormone della crescita che è la spinta più potente per il tumore. Si, bisogna stare molto attenti e anche lì evitare mode e consuetudini”.