Vance provoca Starmer davanti a Trump: “Sappiamo che succede in UK” ▷ La replica: “Siamo orgogliosi”

Gira che ti rigira, alla fine dagli Stati Uniti ci devi andare.
E così è stato. Le braccia incrociate dei leader europei sono state sciolte dalle esistenti logiche di geopolitica, che in un quadro come quello russo-ucraino prevedono, almeno in quest’era storica, gli USA come Paese “più forte”. Di recente sono volati a Washington Macron e Starmer, entrambi con qualcosa da ridire sulla priorità di Trump: terminare la guerra. Il clima è rimasto però sempre tranquillo, in linea con gli incontri tra capi di Stato. Sfumate le dure critiche lanciate dai premier europei, di quando hanno scoperto l’incontro diplomatico USA-Russia in Arabia, dal quale è nata la riunione con von der Leyen.

Trump, dice il primo ministro inglese, ha aperto “una finestra di enorme opportunità per raggiungere un accordo di pace storico“. Fallito però l’approccio di Starmer, che voleva convincere il tycoon ad acconsentire alle operazioni di “peacekeeping” (tradotto: mandare soldati in Ucraina). Il premier laburista ha ricevuto un altro no: quello del vicepresidente USA J.D. Vance, che era intervenuto il 14 febbraio alla conferenza sulla sicurezza di Monaco parlando contro le violazioni della libertà di parola in Gran Bretagna.
Una giornalista, durante l’incontro tra Trump e Starmer alla Casa Bianca, ha rievocato il tema. Il POTUS fa rispondere direttamente il suo vice.

Ho detto quello che ho detto. Abbiamo un rapporto speciale con i nostri amici nel Regno Unito e anche con alcuni dei nostri alleati europei, ma sappiamo anche che ci sono state violazioni della libertà di parola che in realtà non riguardano solo gli inglesi. Ovviamente, ciò che gli inglesi fanno nel loro Paese dipende da loro, ma riguardano anche le aziende tecnologiche americane e, per estensione, i cittadini americani“.

Starmer replica al volo: “Nel Regno Unito la libertà di parola dura da molto. Sono molto orgoglioso della nostra storia“.