Gli USA sguinzagliano Zio Sam: il “suggerimento” bellico per Zelensky è tutt’altro che un consiglio

Leggo in questi giorni su Repubblica, rotocalco turbomondialista e voce del padronato cosmopolitico, che adesso la civiltà del dollaro fornisce all’Ucraina un consiglio davvero preziosissimo. Un consiglio che, more solito, suona come un imperativo categorico: “Washington propone a Kiev di abbassare l’età per la leva obbligatoria, portandola dai 25 ai 18 anni“.

Insomma, la sempre democratica e libera civiltà dell’hamburger, e anzi l’Occidente stesso, o meglio l’Uccidente liberal-atlantista, “consigliano” all’Ucraina di abbassare l’età per mandare i propri cittadini a immolarsi al fronte in nome dell’imperialismo di Washington. E proprio mentre questo accade, il guitto di Kiev va dicendo in giro che quella di Putin è una “escalation di terrorismo”. Lo dice in relazione al fatto che nei giorni scorsi la Russia ha colpito l’Ucraina lasciandola al buio, o meglio, lasciandone una parte al buio.

Ora, se vogliamo classificare come terrorismo l’agire di Putin, come possiamo rubricare il modus operandi dell’Uccidente a trazione atlantista? Quell’Uccidente che, nei giorni scorsi, lo ricordiamo, ha fornito per volontà di Biden, l’arcobalenico e vegliardo presidente – ancora per poco, Deo gratias – mine anti-uomo da usare contro la popolazione russa. Infatti, come è noto, le mine hanno tra le tante bellezze anche quella di non fare distinzione tra civili e militari, cosicché con le mine anti-uomo possono saltare per aria anche bambini, donne e anziani. Che dire ancora di quell’Uccidente che adesso propone all’Ucraina di abbassare l’età della leva militare per mandare diciottenni al fronte come carne da macello da sacrificare in nome della libido dominandi di Washington e della sua sporca, sporchissima guerra contro la Russia di Putin?

L’abbiamo ribadito molteplici volte e lo facciamo anche ora, dacché riteniamo che sia un punto davvero nodale: questa non è la guerra della Russia contro l’Ucraina. Questo è invece il conflitto che la civiltà dell’hamburger ha scatenato scaltramente contro la Russia, impiegando l’Ucraina e il suo popolo come vittime sacrificali e come instrumenta belli.

Sotto questo riguardo il guitto di Kiev, Zelensky, l’attore Nato prodotto in vitro di Washington se non di Hollywood, figura sic et simpliciter come una marionetta agitata da Washington contro la Russia. Zelensky non sta difendendo la libertà e l’indipendenza dell’Ucraina ma, viceversa, le sta sacrificando sull’altare del bieco imperialismo della NATO. La ragione della guerra sta, ça va sans dire, nel fatto che la Russia di Putin non si piega all’ordine di Washington e anzi, oltre a resistere pugnacemente, propizia l’avvento di un nuovo ordine multipolare sottratto al gioco mortifero dell’imperialismo della dominazione a stelle e strisce.

Questo mi pare fondamentale mettere in evidenza. Vogliamo ribadirlo allora? La scelta scellerata di proporre all’Ucraina di inviare giovani diciottenni al fronte abbassando l’età della leva è una scelta sciagurata, che ben rivela oltretutto come umanitarismo, democrazia, libertà e diritti siano soltanto la foglia di fico che la civiltà del dollaro impiega per legittimare il proprio imperialismo e per santificare la propria dominazione del mondo.

Quella dominazione del mondo che per potersi dispiegare appieno necessita anche dell’abbattimento della Russia di Putin e della Cina di Xi Jinping.