Caro Mattarella, come può l’UE ritenersi sovrana se è costellata da basi militari statunitensi?

Ha recentemente asserito il presidente Sergio Mattarella, massima carica della nostra Repubblica, che grazie alle Elezioni europee dei prossimi giorni, l’Europa può diventare finalmente una potenza sovrana. Pur con tutto il rispetto dovuto per la massima carica dello Stato italiano, ci permettiamo sommessamente di dissentire in forma radicale. L’idea, più volte e su più fronti espressa, di un’Europa finalmente sovrana e autonoma, indipendente e in grado di contare realmente nelle politiche internazionali, resta soltanto ad oggi una fable convenue, una lieta ed edulcorante narrazione buona solo a coprire la realtà dei rapporti di forza in atto, con un velo di ideologia buona soltanto a nascondere la realtà dei fatti.

Se è vero e inconfutabile che l’Unione europea ha disarticolato quel che restava delle sovranità degli stati nazionali della vecchia Europa, altrettanto vero è, che figura come una realtà ab intrinseco, priva di sovranità. E tale è destinata a rimanere anche in futuro, comunque vadano le Elezioni che si svolgeranno nei giorni seguenti.

Per dirla in maniera diretta e senza perifrasi edulcoranti: come potrebbe mai essere sovrana l’Unione Europea se il suo territorio risulta ad oggi costellato da basi militari statunitensi che negano apriori ogni indipendenza e autonomia all’Europa stessa? Come è possibile, di grazia, essere sovrani quando Bruxelles deve obbedire sull’attenti e senza alcuna possibile discussione agli ordini imposti da Washington? Pensateci bene.

Se ai tempi di Pericle, ex ipotesi, vi fosse stata una guarnigione spartana insediata sull’acropoli e si fosse detto che, ciò non di meno, Atene era democratica e sovrana, I cittadini ateniesi si sarebbero più che legittimamente messi a ridere. Sarebbero scoppiati in una fragorosa risata, perché, avrebbero ben capito, l’impossibilità dell’essere autonomi e democratici con una guarnigione spartana insediata sull’acropoli. Ebbene noi invece, con ebete euforie e con stolta letizia, seguitiamo a ritenerci democratici e sovrani, quando il nostro territorio è letteralmente occupato da basi militari statunitensi, senza che negli Stati Uniti vi sia traccia anche solo di una base militare europea.

Ciò che basta di per sé a confutare la dicitura stessa di “alleanza” in relazione al rapporto tra Europa e Stati Uniti d’America. No, non è un’alleanza, è il rapporto tra un dominante, la civiltà del dollaro, e una colonia, l’Europa stessa, invasa da basi militari statunitensi. Insomma, con il massimo rispetto per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’Europa potrà diventare realmente sovrana solo quando si libererà dal gioco imperialista di Washington e della NATO.

Nato che peraltro, come era già chiaro a Sandro Pertini, non è altro se non il braccio armato della libido dominante della talassocrazia leviatanica del dollaro. La prima forma di emancipazione parte sempre dal linguaggio. Solo se parliamo altrimenti possiamo pensare altrimenti e poi da lì agire altrimenti.

Dobbiamo allora finirla una volta per tutte di parlare di sovranità dell’Europa, a meno che non la intendiamo come una conquista da realizzare. Una conquista da realizzare liberando appunto l’Europa stessa dall’occupazione tutt’ora in corso da parte di Washington.

Così intesa la sovranità europea, non è qualcosa di già dato, ma una conquista che deve realizzarsi e che potrà realizzarsi solo affrancando l’Europa dal dominio americano. Finendo oltretutto di pensare che il nostro nemico siano la Russia, la Cina o l’Iran, dato che, di basi russe, cinesi o iraniane, in Europa non ve n’è nemmeno una.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro