Qualcuno sta boicottando la Commissione Covid (e ci sta riuscendo) ▷ Intervista a Galeazzo Bignami

La Commissione d’inchiesta Covid rischia la disfatta?
Sì e no. Perché alla fine il piano dem lanciato da Franceschini, Ministro della Cultura del Governo Draghi, sembra poter solo rallentare le indagini su quanto accaduto nell’emergenza pandemica. Tuttavia, l’ipotetico rallentamento varrebbe comunque da “diserzione”, come lo stesso Franceschini l’ha definita, da un’istituzione regolarmente istituita e promulgata dal Presidente della Repubblica.
Diventata ufficialmente legge il 14 febbraio alla Camera, tra lo scontento espresso dalla parte dem dell’aula, la Commissione Covid indagherebbe sugli ipotetici errori commessi in pandemia. Errori che, come dice Galeazzo Bignami in diretta, possono magari anche starci “in una fase così drammatica“. A quanto pare l’atteggiamento scientifico di revisione anche detto “after action review“, promosso addirittura anche da Unione Europea e OMS, sarebbe secondo Speranza, Conte e compagni un “tribunale politico”.

Il piano per ostacolare la Commissione vedrebbe l’opposizione non fornire, come di consueto in tali operazioni, una lista di nomi utili alla collaborazione. L’intoppo andrebbe ai Presidenti di Camera e Senato, che dovrebbero in caso di diserzione totale indicare uno a uno i componenti. Un rallentamento non indifferente che rischierebbe di non far funzionare la Commissione come dovrebbe. Ma soprattutto, un rallentamento mai visto fino a ora. “Sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica“, commenta Bignami.

Tutte le Commissioni d’inchiesta sono sempre partite. Se non dovesse partire, io credo che evidentemente qualcuno ha un problema col concetto di verità e trasparenza“. Un discorso che poi casca a fagiolo nell’ambito del dossieraggio di cui si sta parlando ultimamente.
Da una parte c’è una Commissione legittimata da Mattarella stesso, dall’altra la legittimità nello scovare la verità è ancora da ben definire.

Ascolta l’intervento integrale a Un Giorno Speciale.