L’intelligenza artificiale è utile nel lavoro e nella vita di tutti i giorni, ma potrebbe anche fungere da antagonista: arrivando a competere con le risorse e le capacità naturali dell’essere umano. Ad ogni modo nel 2024, non si può negare che l’IA cominci ad essere parte integrante delle nostre vite, in ogni singolo aspetto. L’innovativo strumento può fungere da potente alleato soprattutto nel campo della medicina, rivoluzionando completamente il modo di curare il paziente e addirittura salvandogli la vita.

L’origine dei tumori

Sulla base di uno studio pubblicato su Nature Medicine di un gruppo di ricercatori dell’Harvard Cancer Center, l’IA è in grado di decodificare il Dna dei tumori al cervello direttamente in sala operatoria e in tempo reale. Non solo, può anche suggerire ai chirurghi quale tessuto asportare e quali trattamenti somministrare a seconda del tipo di tumore trattato. L’IA riconosce quindi le caratteristiche di ogni tipo di cancro, e può prevedere fino al 40 % dei tumori a origine sconosciuta. E’ stato possibile identificare l’origine del tumore attraverso una nuova tecnica chiamata OncoNPC. Questo strumento è basato sull’intelligenza artificiale ed è stato messo appunto da un gruppo di ricercatori del Dana – Farber Institute, Harvard, e dal Massachusetts Institute of Tehcnology. In base all’analisi pubblicata su Nature nel 2021, e prendendo in considerazione dei pazienti affetti da tumore sconosciuto da 10 anni, se il tumore veniva identificato in tempo, la sopravvivenza dei pazienti era stimata di 9 mesi, mentre nel caso di diagnosi sconosciuta, la sopravvivenza era di 1 anno e mezzo. I medici hanno verificato la veridicità delle previsioni dell’IA e hanno riscontrato che corrispondevano a quelle stimate dagli esseri umani. L’OncoNPC non è però l’unico strumento utile per prevenire i tumori. Lo Charm è stato prodotto da un gruppo di ricercatori della Scuola di Medicina di Harvard ed è stato testato su 1524 pazienti su un campione di 2334 tumori. Charm ha dimostrato di possedere una precisione del 93% nell’individuazione dei tumori con mutazioni, individuandone la gravità e le caratteristiche cellulari.

Il nuovo trattamento per il cancro al seno

L’intelligenza artificiale può fungere da vero e proprio assistente virtuale per l’oncologo, essendo in grado di identificare ogni tipo di tumore. Il cancro al seno è il più comune e la prima causa di morte per la popolazione di sesso femminile. La maggior parte delle volte le terapie endocrine falliscono, perché le cellule tumorali possono sviluppare una resistenza al trattamento. Per questa ragione la Stemline Therapeutics, società controllata dal Gruppo Menarini ha firmato un accordo con Insilico Medicine. Se la prima si occupa di creare terapie oncologiche innovative per la battaglia contro il cancro, la seconda produce biotecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Le due società insieme stanno cercando di mettere in commercio una nuova medicina per potenziare i trattamenti contro il cancro. Il nuovo farmaco progettato è l’inibitore KAT6A a piccole molecole, che sarebbe in grado di sconfiggere diversi tipi di cancro. Alex Zhavoronkov, il fondatore e co-CEO di Insilico Medicine ha affermato che “Con la sua visione innovativa e la sua profonda attenzione alla creazione di terapie trasformative in oncologia, Stemline è il partner ideale per guidare questa molecola nello sviluppo e nella sperimentazione clinica”.

L’IA contro il cancro al polmone

L’intelligenza artificiale può essere utile anche per svolgere delle diagnosi precoci di cancro al polmone. Nel Regno Unito in ben sei ospedali, dei ricercatori hanno coinvolto 150.000 partecipanti per testare dei nuovi modelli di diagnostica IA. L’intelligenza artificiale effettuerebbe infatti delle radiografie al torace dei pazienti affetti da un tumore polmonare, con lo scopo di prevenirlo, effettuando anche nello stesso giorno più esami possibili. Uno dei principali fattori che condizionano la sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro al tumore, è la tempestività e la velocità con cui viene diagnosticato. «È importante sottolineare che in entrambe queste applicazioni i sistemi di IA sono usati a supporto: non sostituiscono i medici, ma li aiutano a prendere decisioni più informate» ha affermato il direttore dell’Istituto di Calcolo e reti ad Alte Prestazioni del Consiglio Nazionale delle Ricerche.