I prestiti sono in declino, i tassi di interesse aumentano: si sta avverando la profezia sul “credit crunch”

Nel rapporto mensile dell’ABI, Associazione bancaria italiana, aggiornato a marzo 2024, emergono dei dati significativi che dipingono un quadro complesso dell’attuale situazione economica italiana. Infatti i volumi dei prestiti bancari continuano a diminuire, pensate, per il dodicesimo mese consecutivo, scendendo da 1.322 miliardi a 1.281 miliardi, con una contrazione di circa 40 miliardi di euro, che equivale a circa 2 punti percentuali di PIL. Questo declino è accompagnato da un aumento dei tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie.

Tuttavia, si osserva un andamento opposto per i prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazione, con un calo dei tassi attorno al 3,79%. Nel contesto della raccolta bancaria, il tasso medio è stato del 3,70% a marzo, mentre il tasso sui prestiti si è attestato al 4,79%, creando una forbice di circa 350 punti base. È importante ricordare che questo scenario di debito è in gran parte il risultato delle politiche europee degli ultimi 30 anni. L‘aumento dei tassi decisi da Christine Lagarde, cioè dalla Presidente della BCE, nonostante un PIL stagnante, un’inflazione prossima ormai al 2%, ha reso estremamente difficile il finanziamento delle famiglie e delle imprese. E i dati attuali riflettono chiaramente gli ostacoli che si stanno affrontando in questo periodo.

Quindi che cosa sta succedendo? Sta succedendo quello che io avevo previsto da anni. Vi ricordate quando parlavo del cosiddetto credit crunch, cioè la restrizione del credito? Purtroppo non ho sbagliato neanche questa volta. Questa restrizione del credito è un fatto gravissimo perché io che faccio consulenza strategica alle imprese. Nella microimpresa ogni giorno c’è l’imprenditore che vuole comprare un capannoncino, un macchinario, assumere… Purtroppo la restrizione del credito e i tassi alti voluti dalla Banca centrale europea per difendere l’euro e il sistema finanziario va a danno delle piccole imprese e delle famiglie. E ricordatevi che in Italia abbiamo un family business, cioè abbiamo delle imprese fatte da famiglie che danno posti di lavoro alle altre famiglie.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene