Approvata la revisione del PNRR, il governo esulta mentre l’Europa si indebita con garanzie pubbliche italiane

Il cosiddetto ECOFIN, ha ufficialmente approvato la revisione del piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto PNRR italiano.

Il presidente del Consiglio, onorevole Giorgia Meloni, esulta per questo enorme risultato del Governo, confermando la serietà ed efficacia delle loro gesta recenti in una sorta di autocelebrazione. Grazie a questa revisione, in sostanza, i fondi destinati all’Italia salgono a 194,4 miliardi di euro, una cifra talmente precisa che probabilmente è stata tirata fuori da un cappello magico. Ma come è stato possibile questo aumento? Beh, è molto semplice, la gente lo deve sapere.

Hanno aumentato gli obiettivi politici che noi dobbiamo fare come paese coloniale da 527 a 614. Ecco come l’arte della magia poi si trasforma nei numeri sulla carta. Naturalmente vengono proclamati i miliardi, non le cose che siamo obbligati a fare in cambio di quei soldi che ci vengono prestati e che dovremmo rimborsare a suon di tasse nazionali o europee.

Attualmente quattro rate sono state approvate da Bruxelles con l’aspettativa di un quinto via libera a breve. Dall’altra parte, però, il successo sulla carta del PNRR si confronta con le sfide concrete nell’implementazione. L’ufficio parlamentare di bilancio, in Italia, ha riportato che, nonostante oltre 231 mila progetti avviati, ci sono ritardi significativi nella realizzazione, soprattutto nel mezzogiorno.

Le differenze regionali si manifestano nei risultati delle gare avviate e nella capacità di completare i progetti, mettendo in luce le sfide operative e amministrative nelle diverse aree del Paese. In ogni caso, questo circo mediatico italiano del PNRR continua con la povera gente che si chiede quale trucco magico verrà presentato la prossima volta. Quali conti dovremo pagare per questi soldi che non sono, ve lo ripeto da anni, regali europei? Perché l’Europa non stampa il denaro, quello se mai lo fa la Banca Centrale Europea.

L’Europa si indebita con garanzie pubbliche anche italiane, con trasferimenti anche italiani, e quando bisognerà rimborsare i denari dovremo fare non soltanto gli obiettivi che abbiamo impegnato, politici per cui facciamo quello che decidono gli altri, ma dovremo anche alzare le tasse per fare quelle cose che gli altri hanno deciso che noi dobbiamo fare. Spero di essere stato chiaro.