La mossa decisiva per fermare la guerra sta in mano ai Paesi Arabi: lo fecero già nel 1973

Quello che è avvenuto anche stanotte a Gaza con gli attacchi israeliani è qualcosa che davvero non si può più commentare.
Non si può commentare perché non è più possibile umanamente guardare quelle immagini. Sono immagini che ti distruggono dentro, sono immagini di sofferenza, sono immagini di bambini, centinaia, migliaia di bambini finiti sotto i bombardamenti. Un popolo intero che sta subendo una sorta di vera e propria pulizia etnica. Non c’è altro modo per chiamare quello che Israele sta facendo su Gaza.
Dimenticate la legittima risposta che ogni paese ha quando subisce un attentato terroristico.

Il numero dei morti in Palestina, oltre 10.000, di cui il 75% bambini e donne.
Vuol dire che non si stanno muovendo degli attacchi contro i miliziani di Hamas.
Vuol dire che la morte di donne e bambini innocenti non sono dei danni collaterali come accadono in tutte le guerre.
Stanno portando avanti degli attacchi mirati alla popolazione civile.

Il numero maggiore dei morti, come tutti i grafici dimostrano, rientrano nella fascia da 0 a 16 anni.
Stanno uccidendo migliaia di bambini, stanno bombardando gli ospedali, stanno bombardando le ambulanze: stanno facendo un vero e proprio genocidio con la complicità di tutto l’Occidente, con la complicità dei paesi europei.
Io non riesco a capire come sia possibile che l’Unione Europea, che ha sanzionato la Russia definendo Putin “un aggressore”, non stia facendo la stessa cosa con Israele. Eppure ben prima del 7 ottobre già esistevano decine di risoluzioni ONU che accusavano Israele di occupare illegalmente dei territori, eppure l’Europa non ha mai sanzionato Israele per quello.

Ma dal 7 ottobre Israele si sta comportando come il peggiore e il più spietato degli aggressori contro il popolo della striscia di Gaza, non contro dei terroristi. E altra cosa che mi lascia assolutamente basito, è il fatto che non stiano intervenendo i Paesi Arabi, quelli che più di tutti dovrebbero solidarizzare con la Palestina. Lo stanno facendo a parole, abbiamo sentito degli attacchi fortissimi mossi dai leader dei Paesi Arabi contro l’operato di Israele, ma nulla di pratico.

Eppure, lo ricorderete, nel 1973, quando ci fu la cosiddetta guerra del Kippur, ossia quando l’Egitto e la Siria attaccarono Israele, i paesi arabi, per solidarietà, indussero uno shock petrolifero senza precedenti, con un embargo del petrolio ai paesi che solidarizzavano e aiutavano Israele. Quell’embargo, quello shock petrolifero rischiò di mettere in ginocchio le economie sia degli Stati Uniti ma anche le economie europee. E costrinsero quindi le parti belligeranti a trovare un accordo. Perché i Paesi Arabi non mettono immediatamente in essere un embargo del petrolio? Perché non creano immediatamente uno sciocco petrolifero così come fecero nel 1973 per costringere Israele a fermare almeno per una tregua umanitaria, i bombardamenti su Gaza?

Io non riesco a capire perché non si sta agendo sul canale di Suez, perché non si sta agendo con un embargo petrolifero a Israele e a chi sta aiutando Israele in questa pulizia etnica. E’ l’unica arma che hanno i paesi arabi se non vogliono entrare in un conflitto e io mi auguro che questo conflitto non si allarghi, ma hanno nelle loro mani l’arma per costringere Israele e i suoi alleati ad un passo indietro, almeno ad un passo indietro umanitario.
Non riesco a capire perché l’Unione Europea si sia resa complice di tutto questo e non riesco a capire perché i paesi arabi non stiano agendo concretamente con un embargo sul petrolio, con una mossa come quella del 1973 per costringere Israele a fermare questi spietati attacchi.

La Matrix Europea – La verità dietro i giochi di potere con Francesco Amodeo