Milan in fuga tra episodi dubbi e distrazioni interiste ▷ Ordine: “Il VAR ha agito correttamente”

Il Milan fugge, l’Inter rincorre. I rossoneri staccano di due lunghezze i cugini di Via della Liberazione dopo un match infuocato contro il Genoa. Hanno fatto scalpore le dichiarazioni del presidente rossoblù Zangrillo nel post partita, in cui contestava la decisione di assegnare il gol al Milan a seguito di un presunto tocco di mano di Pulisic. A distanza di due giorni i dibattiti non si placano, ma la vittoria del Milan resta e anche i due punti di vantaggio sull’Inter.
L’episodio dubbio nasce da un controllo in area di rigore proprio dell’autore dell’unico gol visto a Marassi nella serata di Sabato. Christian Pulisic, che, a detta degli scettici, avrebbe arpionato la sfera con l’avambraccio per poi scaraventarla nell’angolino basso. Il VAR studia la dinamica per più di tre minuti, poi non decreta, rimette la decisione alla terna arbitrale. Le immagini non sono sufficienti per valutare. Il gol viene valutato buono. Il Milan è primo in classifica.

Franco Ordine ha commentato l’episodio tanto discusso in diretta a Radio Radio lo Sport: “Le immagini che sono state lavorate e analizzate dopo la partita non lasciano molto spazio ad un chiarimento. Le sensazioni suggeriscono che la palla tocchi il petto di Pulisic, ma l’interpretazione è davvero complessa. L’episodio è soggetto ad una doppia valutazione. Facendo fede a qualche strana legge della fisica è stato detto che Pulisic poteva controllare quel pallone e renderlo appetibile per il tiro soltanto con un tocco di mano, dimenticando che il primo controllo viene fatto con il piede e non con il presunto tocco irregolare. Inoltre, per il var era impossibile consultare tutte le immagini provenienti dalle dieci telecamere che poi sono state analizzate nella moviola. Non potevano in tre minuti dare una risposta oltre ogni ragionevole dubbio su questa situazione così complessa. Il var ha applicato in maniera corretta il regolamento. Non erano certi, hanno fatto bene a non richiamare l’arbitro in campo“.