Nella società del politically correct, l’odio dilaga ▷ “Vi spiego cosa scatta nella mente delle persone”

Nella società del politically correct, degli uni contro gli altri, nella società delle opinioni contrastanti e di quelle più importanti di altre, dell’imposizione e delle dottrine moderne, nasce e si infiltra tra l’opinione pubblica, giorno dopo giorno, un forte sentimento di odio sociale. Proprio quest’odio viene alimentato da chi mostra di non volerlo e finge di reprimerlo.

Alessandro Meluzzi ha commentato dal punto di vista tecnico questo fenomeno: “C’è un meccanismo dell’inconscio ben noto dagli psicanalisti, già studiato in parte anche da Freud e dalla sua scuola, ma anche da Jung, che si chiama formazione reattiva. Cos’è la formazione reattiva? È un meccanismo dell’inconscio per il quale molto spesso le cose che la ragione legge come X provengono da uno stato d’animo che potremmo chiamare Y o Z e che è esattamente il suo contrario. È il meccanismo per il quale, per dire una cosa molto semplicistica ed esemplificata, un timido può diventare aggressivo, oppure un avaro può esibire un atteggiamento prodigio, oppure un individuo particolarmente lussurioso e particolarmente libidinoso nei suoi comportamenti profondi e esprime invece una manifestazione di estrema castità e di estrema prudente. La formazione reattiva è una cosa che gira dall’interno all’esterno le cose nel loro contrario. Tutti abbiamo conosciuto persone che erano timidissime ma che poi tentavano e riuscivano anche ad apparire estroverse fino ad essere sfacciate. A me pare questo fenomeno individuale si sia rivoltato nel suo contrario“.

Cioè persone che hanno dentro di loro una carica di violenza, di aggressività, di bisogno di controllo, di bisogno di oppressione dell’altro, debbano esibire invece una somma di sfacciati ed esibiti buoni sentimenti. E quindi, come dire, coloro che in realtà vorrebbero dominare gli altri dicono ed esprimono l’idea che in realtà loro non vogliono dominare nessuno ma vogliono soltanto il bene comune che però decidono loro qual è. Oppure coloro che invece vorrebbero rinchiudere la gente nei Lager o nei Gulag dicono che invece bisogna essere tutti liberi di poter sfilare in strada purché con delle bandiere di un certo colore e con delle piume infilate da qualche parte. L’importante per esercitare il potere è che questo esercizio del potere non appaia tale ed effettivamente questo funziona da molti punti di vista. Perché noi oggi esistiamo un meccanismo di funzionamento del potere nel quale la filantropia, l’ecologia, il bene comune, il futuro dell’umanità, la pace diventano in realtà delle mazze ferrate che vengono calate sul libero arbitrio, sulla decisionalità degli individui, delle comunità, delle famiglie, dei popoli nel nome di un presunto bene comune che è stato stabilito a priori. Quindi è Big Pharma che decide che cos’è salute e che cos’è malattia“.