La guerra in Ucraina è più grande di quanto sembra, la verità è nei movimenti delle banche mondiali

La banca centrale russa fa parte della banca per i regolamenti internazionali gestita dal cartello finanziario. Questo è vero fino al 24 febbraio. Dopodiché, con l’entrata di Putin in Ucraina, con l’Occidente che dichiara guerra alla Russia, da quel momento si crea una divisione. Cosa dimostra che quella divisione si è creata realmente? Che la banca per i regolamenti internazionali ha sbattuto fuori la Russia. La Russia aveva dei propri depositi, la Russia intesa come banca centrale russa aveva dei propri depositi all’interno della banca dei regolamenti internazionali.

Questo faceva sospettare gli autori del reportage che ci fosse una commistione di interessi ed in effetti in passato è evidente che ci sia stata, ma dopo l’operazione speciale di Putin la banca per i regolamenti internazionali ha congelato le riserve della Russia, sbattendola fuori dalla banca dei regolamenti internazionali. Stessa cosa è avvenuta con il sistema SWIFT degli intescambi tra le grandi banche, per gli intescambi internazionali. La Russia è stata sbattuta fuori dal sistema SWIFT. Questo che cosa vuol dire? Che è vero che per un certo periodo di anni c’è stata una interconnessione tra il sistema economico, monetario, finanziario, bancario tra l’Occidente e i paesi che formano i BRICS, evidente dal fatto che la Russia addirittura depositava dei propri soldi all’interno della Banca dei Regolamenti Internazionali, che utilizzasse il sistema dello SWIFT. Però è anche vero che a un certo punto tutto questo si è interrotto.

Qual è il punto, qual è lo spartiacque? L’inizio dell’operazione speciale di Putin. Perché quella, se non avete capito, è una guerra tra due mondi. Non è un’operazione di Putin in Ucraina. Non è un’operazione della NATO unicamente a sostegno dell’Ucraina e contro la Russia. È una guerra tra due concezioni del mondo. il nuovo ordine mondiale unipolare a guida statunitense, o sarebbe più corretto dire a guida del cartello finanziario internazionale, ed un mondo multipolare dove tornano quelle che erano le vecchie sfere di influenza. Non c’è un buono e un cattivo in questa storia. Nello scontro tra superpotenze non ci sono mai i buoni e i cattivi, ci sono due superpotenze che si scontano per i propri, specifici interessi. Sicuramente entriamo però nella logica che tra i due litiganti il terzo gode e il terzo che gode dovremmo essere noi se avessimo avuto un governo capace di restare a godere nel mezzo, invece di schierarci con una delle parti in conflitto.