Christine Lagarde, Presidente della Banca centrale europea, ha dichiarato al forum dell’istituto centrale a Sintra: “Il nostro lavoro non è ancora finito. Escludendo un mutamento sostanziale delle prospettive di inflazione, continueremo a innalzare i tassi a luglio“. La politica economica della BCE quindi non cambia, nonostante le difficoltà registrate dall’Unione e la natura diversa dell’aumento dell’inflazione rispetto alla situazione americana, la soluzione di Lagarde rimane la stessa. Le dichiarazioni hanno causato una levata di scudi da parte del Governo, tra tutti il Ministro degli esteri Tajani ha avvertito che: “oggi aumentare il costo del denaro significa mettere le imprese in difficoltà. Con i tassi troppo alti si rischia la recessione“. Noi abbiamo voluto intervistare l’economista Leonardo Becchetti.
“È un metodo rudimentale questo di usare i tassi. Sembra un po’ come i medici quando usavano le sanguisughe e i salassi, cioè, sembra che si conosca solo questo. In realtà ripeto ha senso quando l’inflazione è un’inflazione da domanda per frenare i consumi. Qui stiamo parlando di un altro tipo. Bisogna vedere se ci sono altri metodi che non siano quello dell’aumento del tasso d’interesse, soprattutto perché questa non è un’inflazione da domanda. Si tratta di un modo un po’ grossolano d’intervenire“.