Tragedia a Roma, brucia l’appartamento di un’anziana: usava le candele per risparmiare sulla corrente

È accaduto realmente, purtroppo.
Sottolineo purtroppo, dacché si tratta, come subito vedrete, di un fatto a tinte tragiche che decisamente meglio sarebbe stato non fosse mai accaduto. In ogni caso è accaduto al Pigneto, noto quartiere di Roma: una donna anziana usava ormai da tempo le candele in casa per poter risparmiare sulla corrente. Proprio così. Una scena di ordinario neoliberismo, se vogliamo etichettarla in questo modo.
In forza del carovita, in forza di una situazione in cui sempre più palesemente globalizzazione fa rima con disuguaglianza, questa signora si è trovata costretta, come molte altre in verità, a dover ricorrere a stratagemmi di ripiego per poter arrivare a fine mese e, come usa dire, sbarcare il lunario per risparmiare sulla corrente elettrica.
Da tempo utilizzava le candele in casa, un metodo antico di illuminazione che torna paradossalmente di moda nel tempo della iper tecnologia, basata tuttavia sulla disuguaglianza sempre crescente.
Cosa è accaduto allora alla signora del Pigneto?

Improvvisamente ha preso fuoco l’appartamento per via delle candele ed ella non è riuscita a salvarsi.
È morta a 76 anni di vita in quel modo incredibile, con la sua casa che si è trasformata in un forno che le ha dato la morte.
Sono scene di ordinaria povertà nell’Italia al tempo del neoliberismo globalista, quello che viene quotidianamente proclamato come il migliore dei mondi possibili, quando non il solo mondo possibile.
Eppure ci avevano detto con giubilo che la globalizzazione faceva rima con democrazia e con ricchezza, con una cornucopia di beni e di diritti. Stiamo sulla nostra pelle apprendendo che, al contrario, globalizzazione significa miseria e disuguaglianza, povertà e regresso, una sorta di salto nell’abisso che viene tuttavia proditoriamente appellato “progresso“.

Talvolta abbiamo risultati catastrofici, come quello accaduto al Pigneto.
Le asimmetrie, lo sappiamo, crescono vertiginosamente.
È facile constatarlo: basta guardare con attenzione i dati che ci rivelano come la forbice tra chi ha e chi non ha vada aprendosi sempre più. Sempre meno persone hanno sempre di più, al cospetto di sempre più persone che hanno sempre di meno.
E allora potremo dirla con Hugo che diceva che “il paradiso dei pochi si basa sull’inferno dei più“.
Non si tratta, badate, di una perversa accidentalità affidata al fato.
E invece occorre insistervi il necessario esito dei processi della globalizzazione capitalistica, nei cui spazi blindati e reificati pochi hanno sempre di più e sempre di più hanno sempre di meno.

Tutto questo accade, oltretutto, mentre l’Italia continua a destinare danari alle armi per l’Ucraina e per la folle guerra voluta da Washington e dal suo imperialismo folle. Non per caso non dobbiamo dimenticare il fatto che il governo italiano ha annunciato la riduzione di 10 miliardi di euro al sistema pensionistico e contestualmente ha annunciato l’aumento di 10 miliardi di euro per le armi.
Intelligenti pauca.

Se pensiamo a questo fatto in relazione alla vicenda del Pigneto, poi, non possiamo che provare una rabbia gravida di buone ragioni rispetto a un ordine ogni giorno più iniquo, che tuttavia viene presentato falsamente come il migliore dei mondi possibili, non come il solo mondo possibile. Per questo dobbiamo ribellarci, anzitutto insorgendo contro l’ontologia neoliberale, quella che dice “there is no alternative”.
No, niente affatto. Deve esserci un’alternativa, perché l’accettazione di questa follia è assolutamente insensata e offende la ragione, oltre che la dignità.

Radioattività – Lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro