“Siamo in pericolo”, Giulietto Chiesa l’aveva predetto qualche anno fa ▷ Meluzzi: “Non hanno più limiti”

Il potere – diceva Pasolini – è divenuto un potere consumistico, infinitamente più efficace nell’imporre la propria volontà che qualsiasi altro potere al mondo“. E aveva forse ragione il poeta di Bologna a parlare di potere.
In particolare di una correlazione: potere e denaro.
E come diceva anche Socrate: “Tutte le guerre sono combattute per denaro“.
Insomma, da sempre il legame tra il dominio e i soldi è sempre stato al centro delle riflessioni sulla società umana.
E i riscontri pratici vengono man mano mostrati al pubblico, come nel caso di un servizio di Fuori dal Coro che segnala: mentre prima un manager degli anni cinquanta guadagnava 12 volte più dei suoi operai, adesso un top manager guadagna 670 volte in più dei suoi dipendenti. Una dimostrazione mostrata da Giordano che così dimostrerebbe un’evoluzione negli anni di quel “potere consumistico” di cui parlava Pasolini. Ma questo è solo un esempio: quello su cui bisogna riflettere è qualcosa di molto più grande.

In un’intervista ad Antimafia Duemila, il giornalista scomparso nel 2020, Giulietto Chiesa, aveva ben espresso il tema su cui è necessario spostare il focus al giorno d’oggi. “Il mondo contemporaneo è prigioniero di una macchina economica gigantesca planetaria, la quale sta producendo una polarizzazione estrema tra i ricchi e i poveri.
Com’è possibile che noi abbiamo una situazione in cui un piccolissimo gruppo di persone si impadronisce delle risorse vitali del resto della popolazione pianeta? Perché se queste persone, e supponiamo che siano anche un milione su 7 miliardi, diventano così potenti da poter dominare e decidere se devono vivere o morire, e magari anche come, allora noi siamo in pericolo.
Perché questa gente non ha più limiti“.

L’analisi del prof. Meluzzi

Lo psichiatra Alessandro Meluzzi ha così commentato il tema proseguendo sulla stessa linea di Chiesa: “Il vero problema è la concentrazione del potere: questa cosa è stata creata non per beneficiare coloro che lo ricevono, ma per concentrare il potere in mani sempre più ristrette. Si è formata una oligarchia tecnocratica, disumana, transumana e postumana che serve a evitare che gli esseri umani possano decidere alcunché sulle loro vite”.
E come dice Meluzzi “il tema non è l’arricchimento, non è il piacere, non è l’edonismo, né l’egoismo, ma è il controllo. Il loro cervello luciferiano, perché di questo si tratta, sta diventando simile ad un computer proprio perché sono finalizzati soltanto al 
controllo”.

Giulietto Chiesa lo aveva capito: il vero problema è l’algoritmizzazione dell’idea stessa dei processi decisionali.
Hanno distrutto la loro anima: non hanno più l’anima, non hanno più l’amore, non hanno il sesso, non hanno il piacere, non hanno niente.
Ma vogliono che l’umanità diventi come loro.
Questo è il vero problema
“.