Qui l’articolo di Nature
“Negli ultimi decenni l’incidenza di tumori ad esordio precoce – spesso definiti come tumori diagnosticati – negli adulti con meno di 50 anni di età sono aumentati in diversi paesi”.
Così scrive Nature nella sezione della prestigiosa rivista scientifica dedicata all’oncologia (“Nature reviews clinical oncology”) in uno studio che analizza l’aumento di incidenza di 14 tipi di tumore nei giovani-adulti. Le cause non sarebbero da ricercarsi solo nel miglioramento quantitativo e qualitativo degli screening: ci sarebbero diversi fattori di rischio che fin dalla tenera età possono aver influenzato tale tendenza.
“Nel solo 2021“, ci dice l’oncologo Mariano Bizzarri, “abbiamo avuto un aumento di circa 15mila tumori“. Questo “su un totale di quasi 400mila nuovi casi di cui, visto che si parla tanto di Covid, grosso modo la metà morirà“.
Il rischio di sviluppare questi tumori è cresciuto di anno in anno dal ’60 in poi. Dagli anni ’90 e in particolare dal 2000 al 2012 il lasso temporale più critico: “Prevediamo che questo livello di rischio continuerà a crescere nelle generazioni successive” ha sostenuto Shuji Ogino, autore dello studio.
Ma perché si tratta di una ricerca tanto importante?
“Perché mette in rilievo un aspetto che comincia a farsi strada nel mondo della ricerca sulla cancerogenesi: l’esposizione nel grembo della madre e nel corso dei primi anni di vita a fattori cancerogeni è il vero elemento determinante della malattia che svilupperemo da grandi. E guarda caso“, continua Bizzarri, “coloro che sono nati dopo gli anni Sessanta mostrano un tasso di mortalità e di incidenza superiore a quelli che sono nati prima. Quindi coloro che sono nati in un ambiente più inquinato, più compromesso – anche sotto il profilo dei correlati psicologici e di stress – sono quelli che hanno più probabilità di ammalarsi e di morire di cancro“.
Gli autori dello studio sottolineano anche come 8 dei 14 tipi di cancro presi in considerazione nella loro analisi siano legati al sistema digestivo, focalizzandosi su un ruolo del microbiota intestinale: la dieta – spiegano – influisce direttamente sulla sua composizione e i cambiamenti nello stile di vita possono influenzare sia il rischio sia l’esito della malattia.
Di certo altri studi più approfonditi andranno condotti, come dicono i ricercatori stessi, ma “si tratta di uno studio epocale perché identifica nuove linee di ricerca”. Per Bizzarri “questa questione che il cancro possa muovere i primi passi già dalla fase della gestazione è un vecchio tema che qualche mente illuminata aveva già segnalato vent’anni fa. Ricordo un articolo dal titolo ‘il cancro nasce già dall’utero gravido?’; è già dalla condizione iniziale che si ha un imprinting negativo in base a quell’insieme di elementi che hanno condizionato l’organismo sin da bambino. E’ un campanello d’allarme”.