Quando c’è una guerra che va avanti da tempo, gli incidenti succedono. Succedono ogni giorno, lo dice chi è esperto. La stessa Prima Guerra Mondiale non è scoppiata da un giorno all’altro, c’è stato un casus belli ma la situazione era già rovente, poi l’incidente ha reso l’Europa un inferno.
Antonio Polito oggi parla sul Corriere delle “3 lezioni della crisi”, e sull’incidente che è accaduto coi missili in Polonia sostiene: “Ha dimostrato che pur nella gravità del conflitto ucraino ha dimostrato che esiste un freno d’emergenza”, “l’ipotesi che si trattasse di un attacco russo a un Paese NATO presto smentita e comunque non strumentalizzata per innescare un’immediata ritorsione”.
Ecco, la domanda è: ma siamo sicuri che non avverrà di nuovo? Siamo sicuri che la lezione da imparare sia che, in fondo, la NATO, gli USA e tutti gli altri hanno del sale in zucca?
E se hanno questo sale in zucca, perché non cercano di sedersi a un tavolo e costruire un cessate il fuoco?
Perché io ho la sensazione che invece abbiano tutta l’intenzione di continuare la guerra. Che perciò abbiano piani a lungo termine che non sono piani geniali, perché va bene dire ‘non scateniamo la Terza Guerra Mondiale per un incidente’, ma non pare allo stesso tempo che il piano del Pentagono sia tanto diverso da una sirianizzazione dell’Ucraina, cioè della trasformazione del conflitto in una guerra di logoramento.

L’inverno sta arrivando e i russi hanno addestrato 300mila riservisti. Cosa pensate possa succedere se continua la guerra? Pensate sia possibile che Putin a un certo punto accetti di cedere?
Un grande postulato di Von Clausewitz sostiene che in ogni guerra c’è un momento in cui si raggiunge l’apice della vittoria. Cioè, l’avversario non è annichilito, ma un risultato politico lo si è ottenuto. Oltre quel punto andare avanti con la guerra diventa suicida. Noi questo punto sembriamo non raggiungerlo mai, si vuole andare avanti a oltranza, di incidenti possono essercene ancora. Forse quei due missili ci devono insegnare che bisogna decisamente ridimensionare i toni.