Documenti, conferenze, lezioni magistrali: Giuseppe Di Bella ha davvero riassunto tutti i lavori del padre Luigi, tra i più celebri scienziati del Novecento, in un webinar che si terrà sabato 19 novembre. I motivi sono anagrafici: “si fa sera nella mia vita”, dice il professore, ma anche conoscitivi (“dobbiamo trasmettere tutto al maggior numero di medici possibile”). Ovviamente dopo la sperimentazione alla fine degli anni ’90 tutto è cambiato, ma nulla si è fermato: la Fondazione Di Bella continua nel suo lavoro di ricerca e produce dati che vengono confrontati con i risultati dell’oncologia tradizionale.

Quello che è importante”, dice Di Bella, “è documentare i dati in maniera che siano verificabili. Noi confrontiamo i risultati ottenuti applicando la cura di mio padre con i risultati ufficiali dell’oncologia reperibili dall’Istituto nazionale del cancro (ci sono le mediane di sopravvivenza).
Nelle slide che mostrerò al webinar ci sono le percentuali ufficiali e il confronto con l’Istituto nazionale del cancro. Potete vedere i dati più significativi, che sono due: tumore della mammella al quarto stadio plurimetastatico; sopravvivenza ufficiale: 5 anni. Hanno il 26,5% di sopravvivenze. La Fondazione Di Bella il 69,4%. Entrambi i dati sono pubblicati sulle banche dati.
Se mi chiedete “guariscono tutti?” rispondo di no, però invito a considerare che quantomeno è un progresso e c’è un miglioramento della qualità di vita
“.

Un altro elemento significativo? “Nel tumore della mammella c’è un tipo di tumore altamente critico con una prognosi troppo spesso infausta, quello definito “triplo negativo”. In questi casi otteniamo i risultati migliori in assoluto. Per quale motivo? Personaggi molto importanti e autorevoli della ricerca a distanza di decenni dall’intuizione di mio padre hanno confermato in pieno questo orientamento“.
Scopriamo di più nell’intervista al Dott. Di Bella.