Il paziente Juventus non si riprende. I bianconeri restano ingabbiati in un limbo apparentemente senza via d’uscita. La sconfitta in casa del Milan ha fatto riemerge debolezze ben note soltanto nascoste contro Bologna e Maccabi.

Quando l’asticella della difficoltà si alza Bonucci e compagni vanno in tilt. Mister Allegri prova in tutti i modi a gettare acqua sul fuoco, ma la sensazione è che la polvere sotto il tappeto stia uscendo fuori in maniera impietosa. Queste parole non hanno bisogno di ulteriori riflessioni: “C’è la possibilità di giocare un’altra partita, c’è l’opportunità di rialzarsi in piedi subito. Le due vittorie contro Bologna e Maccabi avevano illuso un po’ tutti: è stato un errore, non bisogna illudersi“.

La Vecchia Signora è chiamata al bottino pieno ad Haifa per sperare ancora in una qualificazione agli ottavi di Champions sulla carta quasi impossibile. Kick off alle 18.45 di martedì 11 ottobre. Si salvi chi può.

Juve a picco? Il dibattito con il parere degli opinionisti

Alessandro Vocalelli

Il problema non sono i 10 punti dal primo posto. Il fatto è che la Juventus è quasi fuori dalla Champions League. Quindi è il quadro complessivo a fare spavento in questo momento della storia bianconera. Nel 2022 un ritiro a mio parere non ha senso per uscire da un momento difficile. Adesso è la società a dover intervenire per chiarire certe cose.

Massimo Franchi

La rosa della Juventus complessivamente ha un costo molto elevato. Tutto questo per salvare un allenatore palesemente indietro che non riesce più a trasmettere i suoi dettami al gruppo. Ora faccio un esempio banale: il Monza ha cambiato allenatore e in tre partite ha fatto nove punti. Bisognerebbe dare una scossa. Contro il Bologna ed il Maccabi i bianconeri hanno fatto benino, ma appena il livello si è alzato contro il Milan si sono ripresentati i vecchi limiti. La Juve ora è ottava in classifica. Guardate il Torino, prossimo avversario nel derby, come gioca.

Tony Damascelli

A certi giocatori importanti della Juve di oggi non importa nulla del possibile ritiro. Fanno finta di essere dei professionisti ma non sono tali. Uno di questi è McKennie, detto anche ‘Mister merendina’. Sono tanti i segnali negativi che riguardano club, allenatore e giocatori. Le responsabilità vanno distribuite. I bianconeri stanno cancellando parte della propria recente storia. Il mister potrebbe rassegnare le dimissioni ma, al posto suo, chi rinuncerebbe a sette milioni all’anno? Qualche dirigenza potrebbero fare la stessa cosa. Tutte storie buffe della Juve di oggi.