A me il discorso della Meloni è piaciuto sia per l’impianto sia per quel minimo di retorica necessaria e mai travalicante. Il fatto che abbia detto in maniera perentoria che sulla Salute non avrebbero fatto gli errori del Governo precedente lascia ben sperare. Il Professor Alberto Contri commenta così le parole del Presidente del Consiglio alla Camera dei Deputati. Parole divisive, che hanno subito suscitato polemiche: da un lato, c’è chi ci vede una retromarcia rispetto all’impegno portato avanti fino a quel punto e chi, invece, vede l’esatto contrario.

Contri, tuttavia, non si è lasciato sfuggire un particolare: “Mentre la Meloni parla di una commissione d’inchiesta su come sono andate le cose, ho sentito Salvini ridurre la questione a chi ci ha guadagnato e chi non, che è la parte minore e meno grave”. Sembra quasi, dunque, che all’interno della stessa maggioranza di Governo e, in particolare, tra l’inquilina di Palazzo Chigi e il neo-Ministro delle Infrastrutture, alberghino opinioni diverse quando si parla di Covid.

Non manca, poi, chi ha criticato Giorgia Meloni per aver dato priorità ad alcuni argomenti a scapito di altri. E anche su questo Contri non ha dubbi: Non si può pensare che nel discorso iniziale ci sia tutto, non siamo così fessi da pensare che immediatamente si metta a gridare contro l’Europa come ha fatto in passato. Adesso se non si muove con passi felpati come un gatto, il nostro spread schizza a 800 punti base. C’è una necessità tattica. Ma alcune cose le ha dette, per esempio quando ha parlato di difendere la sovranità alimentare, della serie: ‘Stiamo in Europa, ma non ci stiamo allo stesso modo’. Non pretendiamo tutto e subito, valutiamole giorno per giorno le persone”.