Caro bollette: lo sport di base è in ginocchio. I rappresentanti delle realtà calcistiche di Roma alzano un grido d’allarme a dir poco disperato. L’aumento esorbitante dei costi per l’energia sta facendo letteralmente saltare il banco per quanto concerne la gestione delle strutture e degli impianti.
L’inverno alle porte si prospetta durissimo per tante realtà e per una miriade di giovani coinvolti. Il ruolo sociale delle società dilettantistiche del territorio è infatti di primaria importanza per la crescita sana di migliaia di ragazzi della Capitale e dei centri limitrofi. Il nuovo ministro allo Sport Andrea Abodi dovrà necessariamente affrontare l’annosa questione che chiama in causa l’Italia intera.
La riflessione del direttore Ilario Di Giovambattista: “I nostri legali stanno studiando a fondo la questione e stanno venendo fuori idee e ipotesi legali contro queste bollette. E’ arrivato il momento che si pronunci la Magistratura. L’Italia non può a livello legale autorizzare uno strozzinaggio di questo genere. Non si può non ammettere che oggi l’energia è la base fondamentale delle attività economiche e delle famiglie. Senza contare che legna e pellet hanno raggiunto prezzi folli“.
La lettera al Sindaco di Roma Gualtieri inviata dal Presidente del Ponte di Nona Mimmo Gaglio
“Iniziamo ad essere preoccupati e spaventati tutti. Questa situazione delle bollette non lascia speranza e scampo a nessuno. Ovviamente non parlo solo del calcio ma anche di piscine, palestre, tiro a segno ed altre discipline. Ognuno dovrà sostenere costi enormi per l’energia. Senza dimenticare il periodo di chiusure del Covid. Ho scritto una lettera aperta a Gualtieri, Onorato, il CONI e non solo. Presto allargherò il discorso al nuovo ministro Abodi. Nella lettera scrivo a livello personale e a nome di tanti colleghi. Le bollette ricevute da agosto a settembre, in attesa di ottobre, sono quadruplicate. Dove andremo a trovare i soldi per i prossimi mesi?“.
Le parole dure del Presidente del Savio Paolo Fiorentini
“Ad agosto con il conguaglio abbiamo pagato 6mila euro, quando prima pagavamo 2000-2500 euro. Noi non abbiamo supporti di altro genere e facciamo solo calcio dilettantistico. Andando avanti così daremo le chiavi al Comune e poi ci penseranno le istituzioni a continuare. Ho sentito solo tante parole per ora. La verità è che non gliene frega niente a nessuno. Bisognava portare avanti un progetto in cui le utenze delle società di calcio dovevano essere abbattute o almeno portate a livelli diversi“
Le considerazioni di Alfio Muzi, Presidente del Castelverde
“Sono perfettamente d’accordo con il Presidente del Savio. Noi lavoriamo principalmente nel sociale. Il nostro obiettivo è quello di portare i ragazzi in un centro tranquillamente dove possano evitare di rimanere per strada. Ma onestamente con ciò che sta succedendo, senza appoggio da chi di dovere, rimaniamo senza parole. Noi non vorremmo mettere soldi di tasca nostra. Siamo preoccupatissimi per il gas. Abbiamo un impianto comunale ma senza pannelli solari, abbiamo l’acqua diretta ma con un costo assurdo. Non sappiamo più cosa fare“