Non possiamo risolvere i problemi con lo stesso tipo di pensiero che abbiamo usato quando li abbiamo creati“, Einstein dixit.

Mentre si continua a proporre sempre lo stesso tipo di soluzione (chiusure, restrizioni, quarantene) a un problema che varia (anzi, che muta) il cambio di rotta del nuovo governo pare evidente in materia di salute.
Le misure del nuovo ministro Orazio Schillaci vanno in una direzione chiaramente di rottura col passato: medici non vaccinati riabilitati, niente più bollettino giornaliero, e potrebbero iniziare a svanire anche mascherine e pass negli ospedali. Un cambiamento che la fetta chiusurista della popolazione e della stampa non digerisce proprio. E se i cambiamenti amministrativi non piacciono, chissà come troveranno la sottovariante BQ.1., meglio nota come Cerberus, che buca non solo i preziosi vaccini bivalenti, ma anche gli anticorpi monoclonali.

Eppure si continua a parlare di quarta e quinta dose. Pardon, di booster. Ignorando però totalmente come può reagire il corpo al continuo stimolo e alla perenne formazione di anticorpi.
Delle ipotesi ci sono, una meno rassicurante dell’altra. Francesco Borgonovo lo ha chiesto al Prof. Francesco Broccolo, virologo e Docente di Microbiologia Clinica presso l’Università Milano Bicocca.

“Medici no vax? Dove esattamente?”

Come dicono a Roma, si butta tutto in caciara. I no vax sono per definizione coloro che sono contrari alla vaccinazione, qualunque essa sia. Per il personale sanitario – almeno quello che ho conosciuto io – non è così. Qualcuno non ha voluto fare la terza dose perché aveva già avuto l’infezione naturale ad esempio.
Il personale sanitario ha sempre effettuato le vaccinazioni tradizionali con tutta tranquillità: io non ne conosco di colleghi che non abbiano fatto vaccinazioni classiche.
Su questo vaccino ci sono stati dei dubbi, soprattutto per quanto riguarda gli effetti collaterali: le segnalazioni sono sempre state prese in modo passivo, non c’è stata una segnalazione proattiva come si fa nel mondo reale. Tuttavia molti colleghi hanno fatto le due dosi oltre ad aver avuto l’infezione naturale: quando mai si fa un richiamo dopo aver avuto l’infezione naturale? Ebbene, chi ha ragionato così è stato classificato come no vax
“.

Guariti

Ci sono milioni di guariti che sono stati ignorati e, tra l’altro, la letteratura scientifica ha dimostrato a oggi che l’infezione naturale determina una protezione dalla malattia che perdura almeno un anno. Questi protocolli quindi sono studiati a tavolino, ma non hanno di fatto alcuna base scientifica“.

Vaccinazione infantile

Questo è il punto chiave della storia che non viene mai discusso: l’efficacia del vaccino negli adulti viene studiata con un end-point clinico, cioè si va a vedere sostanzialmente nei vaccinati e nei non vaccinati quante persone si ammalano gravemente e quante muoiono. Nei bambini questo non può essere fatto, perché i decessi infantili per Covid si contano sulle dita di una mano. L’escamotage che quindi è stato trovato è di andare a valutare il titolo degli anticorpi neutralizzati post-vaccinazione. Questo scientificamente non va bene, perché è evidente che dopo il vaccino e dopo il booster il titolo degli anticorpi neutralizzanti aumenti e che sia definito protettivo (quando invece la soglia di protezione non si è mai capita), quindi sono state scelte regole differenti per valutare l’efficacia dei vaccini nei bambini e negli adulti“.

Nuova variante

Ora stiamo già parlando della sottovariante BQ.1. che sfugge – ve lo anticipo – completamente sia agli anticorpi evocati dal nuovo vaccino bivalente, sia agli anticorpi monoclonali. Quindi non raccontiamo che vacciniamo per ridurre la trasmissione del virus, perché questo non è vero. Vacciniamo per proteggere dalla malattia. Ma ricordiamo anche che in questo momento l’infezione ha un’alta incidenza ed è pieno di soggetti che si sono boosterizzati in modo naturale. Ecco perché valuterei con molta attenzione la quarta e la quinta dose“.

I rischi oltre i benefici

Si può instaurare un fenomeno di tolleranza, cioè il sistema immunitario non risponde più a questi stimoli in quanto li riconosce come propri. Questo può essere anche peggiorativo. C’è il pericolo che si formino degli immunocomplessi, cioè visto che adesso si è continuamente sottoposti a infezione e avere sempre questi titoli anticorpali altissimi a seguito di booster e di infezioni naturali varie può generare degli immunocomplessi. Si tratta di reazioni anticorpo-antigene che ad esempio possono dare malattie reumatologiche. Si danno troppe cose per scontate“.