La tormentata vicenda della ‘Sfattoria degli Ultimi’ continua a essere al centro del dibattito pubblico. Molti sono i cittadini che si sono espressi contro l’abbattimento di animali perfettamente sani – cinghiali e maiali perlopiù – la cui unica colpa è quella di trovarsi in una ‘zona rossa‘, considerata a rischio peste suina. Da specificare il fatto che questi animali siano classificati come ‘pet’, ossia come animali domestici. Riccardo Manca, attivista per i diritti degli animali dell’Associazione ‘Fratellanza Animalista’, spiega la difficile situazione:

“Stiamo assistendo a quella che potremmo definire una follia parossistica, si vogliono condannare a morte delle creature sane per preservarne altre che poi saranno ugualmente uccise però in nome del profitto, per esempio negli allevamenti intensivi. Questa faccenda ha assunto dei connotati inimmaginabili, non riusciamo a renderci conto di come in un’epoca che dovrebbe essere civile si possano prendere delle decisioni così violente. Quale è la ragione per cui degli animali che vivono in maniera tranquilla debbano essere sterminati, per altro tramite elettroshock? Il fatto che la peste suina possa manifestarsi è proprio dovuto agli allevamenti intensivi, dove la promiscuità favorisce la proliferazione di questo virus. Sono proprio gli allevamenti intensivi che andrebbero regolati”.

“Ammazzare delle creature sane per ipoteticamente preservare altre creature che saranno ammazzate in nome del profitto, di questo si tratta: quindi sotto questo c’è sempre il Dio Denaro e il potere che uno Stato – in questo caso veramente matrigno – vuole esercitare. Tra l’altro, non si è mai visto che un TAR faccia un comunicato per smentire una decisione presa in precedenza: il TAR del Lazio aveva sospeso l’istanza di abbattimento, ora tramite un comunicato ci ha dato tre giorni per presentare la documentazione integrativa di ‘bio-sicurezza’.

“Questo sarà un evento spartiacque”

Per l’attivista, la vicenda segnerà un punto di non ritorno: “Questo sarà un evento spartiacque. Come dice Brecht, ‘quando la legge diventa ingiusta, la disobbedienza diventa un dovere’, e noi abbiamo intenzione di esercitare una disobbedienza civile per preservare la vita di queste creature innocenti che hanno diritto di vivere. Attenzione perché se passa questa schifezza saranno a rischio anche i nostri cani, i nostri gatti, nonché noi stessi”.

Enrico Rizzi, influencer e attivista per i diritti degli animali, rincara la dose: “La ritengo una battaglia di civiltà. C’è gente che è disposta a tutto, anche a morire, pur di salvare la vita di quegli animali. Io vorrei rinnovare il mio appello al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, affinché si metta una mano sulla coscienza. Il rischio è pari a zero, ucciderli è un atto indegno: questi animali sono sani e comunque sappiamo che la peste suina non si trasmette all’essere umano”.

“Invitiamo le persone a venire alla ‘Sfattoria’ dopo che si saprà se l’istanza di sospensione verrà rigettata o meno. Avremmo il dovere di custodire queste creature, ed è proprio la mancanza di rispetto per i più deboli che ha reso questo mondo una latrina. Il 14 settembre ci sarà il dibattimento, ma per quella data gli animali potrebbero essere già stati uccisi. A quel punto, loro potrebbero optare per un risarcimento: capito a che livello siamo arrivati? Questa è la degenerazione della nostra pseudo-coscienza“.