Dopo una battaglia condotta con sforzo e passione per due anni, l’Avv. Renate Holzeisen è scesa in campo. In vista delle prossime elezioni del 25 settembre, l’avvocatessa altoatesina sarà candidata nella lista VITA, presieduta dall’Onorevole Sara Cunial. La decisione arriva proprio dopo quella battaglia, dopo essersi resa conto che il cambiamento, se lo si vuole davvero, richiede di metterci la faccia.

“Io sono un avvocato di aziende e mi rendo conto che a volte bisogna spiegare agli imprenditori che l’art. 41 della Costituzione prevede la libertà dell’attività economica e quello che abbiamo visto, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, è un allontanarsi da questa libertà imprenditoriale e un ridursi a essere meri esecutori di diktat di regime, che non significano soltanto la gravissima violazione dei diritti umani dei propri dipendenti e collaboratori, ma anche il rinunciare al proprio diritto fondamentale a essere imprenditori liberi e alla propria dignità imprenditoriale. Pertanto, vorrei portare questa consapevolezza nel mondo dell’economia perché quello che vedo è che ci sono tanti imprenditori che vogliono avere questo sostegno, che mi avevano contattato anche nel periodo del green pass rafforzato perché non volevano imporlo ai propri dipendenti”.

Da qui, una consapevolezza: “Credo che ora sia arrivato il momento di esprimere tutto ciò pubblicamente: il mondo dell’economia deve dire basta, anche perché non c’è più una normativa in questo senso, si tratta solo di una scelta aziendale basata su scandalosi protocolli fatti da responsabili dell’Istituto Superiore di Sanità. C’è questo strano conformismo di regime tra sindacati e associazioni di imprese che non considero rappresentativi di tante aziende: la popolazione italiana si merita tutt’altro, siamo ancora nelle mani di persone irresponsabili. Pertanto, rendendomi conto che la magistratura italiana – tranne pochissime eccezioni – ha fallito completamente (perché altrimenti tutte queste imposizioni disumane sarebbero state bloccate già molto tempo fa), l’unica via d’uscita che vedo è quella di offrire alla popolazione una rappresentanza in Parlamento. Io rispetto le istituzioni fintantoché le istituzioni rispettano i principi della nostra Costituzione, dunque i nostri diritti fondamentali. Adesso siamo arrivati alla fase finale di questa opportunità di ritornare a una situazione democratica degna di uno Stato di diritto”.