In una diretta Facebook, Gianluigi Paragone si scaglia apertamente contro il premier Mario Draghi. Quello che veniva disegnato come “il governo dei migliori” si sta rivelando, secondo il neosegretario di Italexit, un insieme indistinto di ‘bidoni’. “Non ci siamo mai sognati di dire ‘dovete scegliere tra condizionatori e la pace’. Non ci siamo mai sognati di dire che chi non si fa il vaccino va incontro alla morte, ma del resto noi siamo dei comuni mortali, non siamo esperti, professoroni, governatori di banche centrali. Noi siamo gente di popolo, gente che ascolta chi fa parlare il buon senso. Un tempo i nostri allenatori avrebbero detto: ‘Ascoltiamo coloro che giocano palla a terra’. E a proposito di metafore calcistiche, quando queste persone parlavano incontrastate (perché quando parlavano loro parlava la saggezza), non c’erano possibilità di contrasto minimo o dialettica. A distanza di tempo, possiamo dire che si sono rivelati dei ‘bidoni’, come viene definito chi sbaglia un gol facile durante una partita di calcio o un pessimo acquisto di calciomercato”.

Paragone passa in rassegna quelle che, a suo dire, sono state le bugie più eclatanti del governo. “Dall’inflazione al virus, tutte le volte che hanno aperto bocca hanno combinato dei disastri. Ed è impossibile non ricordare le frasi di costoro: quando Draghi disse ‘chi fa una propaganda contro il vaccino sta facendo una propaganda contro la vita’ oppure, a proposito della guerra, ‘dovete scegliere tra l’aria condizionata e la pace’. Già lì potevi capire che questo non era mica tutto quadrato: ci vuole un gran genio del ridicolo a esprimere questa frase. Oppure pensiamo al gas e a quando, sempre Draghi, diceva di non preoccuparsi se Putin avesse chiuso i rubinetti perché l’Italia stava facendo accordi con il ‘quaquaristan’ o il ‘piripacchistan'”.

“Ma parliamo anche del discorso sulla verità di vaccini: ‘I vaccini renderanno immunizzati’. Peccato che poi non sia finita proprio così. Oppure l’inflazione, che sta diventando un problema da gestire. Non ci voleva una sfera di cristallo per prevederlo, ma Ursula von der Leyen e altri geni della lampada (anche Draghi) parlavano di un momento di passaggio quasi fisiologico. E adesso questo momento fisiologico rischia di scoppiarci in mano. Ma tanto scoppia in mano alla povera gente perché il conto delle crisi finisce sempre sul tavolo della povera gente. Questo sarà il problema della ripresa a settembre. E allora lì capiremo anche l’ultima grande balla, quella sulle sanzioni: come se dalla posizione dell’Italia dipendesse la pace in Ucraina. Noi stiamo pagando il prezzo di una retorica propagandistica che vede a Palazzo Chigi un epicentro. Perché alla fine Mario Draghi, come gli ho detto in aula, sta governando non per gli interessi degli italiani ma per quelli dell’economia americana“.

Non manca l’affondo a Giuseppe Conte: “Noi siamo stati i primi a dire chi era Arcuri, messo lì da Conte che adesso tenta di fare la ‘verginella’ dopo tutto quello che ha fatto. Questa parte la vada a fare nella sede del Fatto Quotidiano, evidentemente si intendono, o a casa di Michele Santoro. Adesso ci vengono a dire che forse Arcuri era stato un po’ sopravvalutato”.

Di seguito l’intervento completo: